Vantaggi e svantaggi
delle fototrappole in ambito scientifico
Come abbiamo detto, le
fototrappole hanno riscontrato un ottimo successo come
strumento di ricerca nell’ambito scientifico per tutta
una serie di motivi, vediamone i principali:
1) Producono una grande
mole di dati sul campo e possono operare per periodi
molto lunghi
2) Il fototrappolaggio è
un metodo non-invasivo o comunque meno invasivo rispetto
ad altre tecniche di studio; una fototrappola con flash
visibile, ad esempio, può spaventare temporaneamente un
animale, ma la tecnica di cattura/ricattura attraverso
trappole è molto più invasiva.
3) Le fototrappole
consentono di eseguire campionamenti ad ampio spettro.
L’analisi di una serie di studi scientifici infatti ha
rivelato che le fototrappole hanno individuato il
60-100% delle specie di mammiferi di media e grossa
taglia presenti in una data area di studio.
4) Le fototrappole
lavorano sia di giorno che di notte e considerando che
la maggior parte delle specie di Mammiferi sono notturne
e che di notte altre tecniche di osservazione sono
difficili e complesse, si evince che il fototrappolaggio
anche in questo caso si rivela essere uno strumento di
studio molto potente per esempio per studi
comportamentale come gli activity patterns di una
determinata specie.
5) Lavorando con sensori
elettronici le fototrappole forniscono dati ripetibili e
replicabili
6) Il fototrappolaggio
produce dati sottoforma di foto e/o video e quindi una
documentazione permanente e verificabile. L’informazione
fornita dalle fototrappole è simile agli specimen
museali ma senza il bisogno di catturare e uccidere i
soggetti. Il vantaggio di avere dati verificabili è
molto importante anche per avere la sicurezza
nell’identificazione di specie molto simili, le foto e/o
i video possono infatti essere ricontrollati da altri
esperti e forniscono un’informazione più precisa
rispetto all’osservazione semplice senza documentazione
fotografica, che si basa solo sulla fiducia nelle
capacità dell’osservatore.
Insieme ai vantaggi
citati, però, le fototrappole presentano anche alcuni
aspetti negativi e per questo non sono sempre la
soluzione ideale:
1) hanno dei costi
soprattutto se se ne deve usare un certo numero e/o con
determinate caratteristiche tecniche che ne alzano il
prezzo ad esempio elevata qualità foto/video, trigger
speed particolarmente veloci, trasmissione remota etc.
2) non sempre sono lo
strumento migliore per certi tipi di studi o di
monitoraggio; per esempio, le fototrappole possono
essere utilizzate per individuare la presenza di
determinate specie in un’area ma per questo stesso scopo
esistono anche delle tecniche alternative per esempio
l’osservazione diretta, la ricerca di tracce e segni di
presenza, le trappole per il pelo, il monitoraggio
bioacustico e le trappole bioacustiche, la citizen
science etc.
3) richiedono tempo per
il controllo e la manutenzione soprattutto quando si
opera in ambienti non molto comodi per esempio su
terreni scoscesi o quando l’area di studio è molto vasta
e/o molto distante.
4) non funzionano con
alcune specie animali per esempio con specie molto
piccole e/o molto veloci o con specie che hanno una
bassa differenza termica rispetto all’ambiente (Rettili
e Anfibi, Invertebrati) e non funzionano in acqua.
5) Possono lavorare male
in certi tipi di ambienti estremi per esempio a causa
delle precipitazioni molto abbondanti o
dell’elevatissima umidità ambientale che possono
provocare malfunzionamenti.
6) Il rischio di furti o
vandalismi è da tenere in considerazione soprattutto in
certi ambienti molto antropizzati.
L’uso del
fototrappolaggio dunque deve essere valutato
accuratamente in funzione di tutta una serie di
parametri tra cui i costi/benefici rispetto ad altre
tecniche utilizzabili, rischi di furti, caratteristiche
delle specie che si vogliono studiare o monitorare etc.
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