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Manuale di fototrappolaggio naturalistico: il fototrappolaggio in alta qualità

 

   

Indice

   
         
Introduzione   Differenze con l'Hi-Speed   Quando è utile

 

Istrice, hystrix cristata, crested porcupine,   puercoespín crestado, Gewöhnliche Stachelschwein, Porc-épic à crête,

 

Introduzione

Quando si vogliono ottenere foto di alta qualità, le fototrappole compatte non sono più sufficienti;  questo tipo di fototrappolaggio è appannaggio solitamente dei fotografi naturalisti e consiste nell’abbinare delle vere e proprie fotocamere (Reflex, Mirrorless, Compatte) a dei sensori;  molto spesso le fototrappole di alta qualità vengono costruite in casa, sono infatti pochi i sistemi commerciali “già pronti” per questo scopo.

I vantaggi di poter usare una vera e propria fotocamera digitale sono diversi, primo tra tutti la dimensione del sensore e la conseguente qualità dell’immagine, una migliore sensibilità luminosa grazie alla tenuta ISO maggiore, altro vantaggio è la possibilità di avere foto in alta definizione (le reflex o mirrorless ormai arrivano a sensori da 40-50 megapixel reali), e in formato “raw” ma anche la possibilità di gestire e controllare tutti i parametri di scatto e dei flash manualmente.

Il fototrappolaggio di alta qualità si divide in due tipologie:

a) Fototrappolaggio temporaneo: consiste nell’usare sistemi di fototrappolaggio remoto solo per tempi brevi, da poche ore o una notte a un paio di giorni. Viene utilizzato solo in situazioni particolari dove si ha la sicurezza di riuscire a documentare ciò che interessa in poco tempo o ove vi sia rischio di furto dell’attrezzatura che quindi non può essere lasciata sul campo per troppo tempo.

b) Fototrappolaggio remoto: è la tipologia più importante e quella che offre maggiori risultati. In questo caso il sistema di fototrappolaggio in alta qualità rimane sul campo molto tempo, anche tutto l’anno (ovviamente viene controllato periodicamente per cambiare le batterie e scaricare la scheda di memoria) così da lavorare 24h su 24h e 7 giorni su 7; come è facile immaginare in questo caso le probabilità di catturare scatti interessanti aumentano notevolmente.

Le tecniche dettagliate, le attrezzature, i trucchi e i segreti del fototrappolaggio sono approfonditi nel manuale avanzato di fototrappolaggio

 

 

 

Differenze con la fotografia hi-speed

Il fototrappolaggio remoto in alta qualità non è adatto a foto d’azione, i soggetti verranno fotografati quando sono più o meno fermi o stanno solo camminando con andatura normale. Non si useranno dunque triggerspeed particolarmente veloci anche perché si ridurrebbe eccessivamente l’autonomia del sistema stesso. I sistemi per fototrappolaggio remoto lavoreranno sempre in standby, così da consumare meno energia possibile, il loro punto di forza è l’autonomia, il fatto, cioè, di lavorare sul campo 7 giorni su 7 e 24h su 24; di conseguenza la reattività di questi sistemi è ridotta, rendendoli inadatti alla fotografia d’azione. Per la fotografia d’azione si usa un’altra tecnica, chiamata appunto Hi-Speed, che verrà descritta nel capitolo successivo di questo manuale.

Soggetti tipici del fototrappolaggio di alta qualità sono gli stessi del fototrappolaggio amatoriale o per monitoraggio; specie elusive e notturne come il Lupo ad esempio ma anche la Volpe, i Mustelidi (Faina, Martora, Puzzola etc), l’Istrice e gli Ungulati.

 

Capriolo, capreolus capreolus, roe deer, Reh, corzo, chevreuil.

 

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Quando è utile il fototrappolaggio di alta qualità

Quando e perché usare una fototrappola di alta qualità e che vantaggi può dare rispetto alle altre tecniche di fotografia naturalistica? I vantaggi di un sistema automatico sono diversi, alcuni sono simili ad altre tecniche come la fotografia remota, uno (il primo) è il motivo più importante che distingue la tecnica del fototrappolaggio dalle altre tecniche

1) Animali elusivi e a bassa frequenza:

Il vantaggio più importante del fototrappolaggio di alta qualità, che lo distingue da tutte le altre tecniche fotografiche, è la possibilità di fotografare soggetti “a bassa frequenza”; un soggetto è detto a “bassa frequenza” quando si presenta in un determinato posto molto raramente. Appostarsi con le tecniche fotografiche classiche o usare un sistema di fotografia remota non produrrebbe molti risultati perché richiederebbe troppo lavoro in termini di ore sul campo. Un sistema di fototrappolaggio di alta qualità invece, lavorando 24h su 24h, e 7 giorni su 7, ha maggiori probabilità di fotografare una specie a bassa frequenza. Una tipica specie a bassa frequenza ad esempio è il lupo che avendo territori molto ampi può passare da uno stesso punto anche solo una volta alla settimana o una volta al mese.

 

2) Disturbo ridotto:

Un sistema di fototrappolaggio presenta un indubbio vantaggio riducendo al minimo il disturbo, poiché non richiede la presenza del fotografo sul posto e lavora autonomamente; è dunque una tecnica molto valida per animali particolarmente elusivi che si spaventano facilmente se il fotografo è presente sul posto.

 

3) Fotografia notturna:

di notte è difficile vedere i soggetti, a meno che non si usino delle torce, che, come effetto collaterale, però, possono spaventare la fauna; in alcune tecniche come la fotografia remota notturna si possono usare telecamere all’infrarosso con monitor per vedere i soggetti; nel fototrappolaggio invece, lavorando tramite sensori automatici, non si ha la necessità di vedere i soggetti e si può operare facilmente per eseguire scatti notturni.

4) Uso di obiettivi molto corti

Nel fototrappolaggio si usano solitamente obiettivi grandangolari o al massimo fino ai 50 mm. Con il fototrappolaggio di alta qualità dunque è facile ottenere scatti con obiettivi grandangolari molto particolari, anche di notte.

 

Il fototrappolaggio però presenta uno svantaggio e bisogna tenerne conto: almeno attualmente i sistemi di fototrappolaggio infatti non sono intelligenti e dunque scattano “a caso” (cioè solo quando il sensore viene “eccitato” dalla presenza di un soggetto), dunque la fototrappola non è in grado di decidere qual è il momento dello scatto come farebbe un fotografo e non può seguire i soggetti. Capita quindi di avere soggetti tagliati o girati di spalle anche avendo  studiato una composizione perfetta. Non esiste una soluzione a questo problema se non quella di tenere i sistemi di fototrappolaggio più tempo possibile sul campo così da massimizzare il numero di foto e quindi, per una questione probabilistica, ottenere qualche scatto buono in mezzo a tanti scatti da cestinare con soggetti non in posizioni interessanti.

 

Condizioni necessarie

Come per altre tecniche (fotografia remota, fotografia hi-speed) anche il fototrappolaggio di alta qualità richiede una condizione necessaria:  avere un percorso o un punto preciso dove passerà o si fermerà un soggetto; questo perché le fototrappole non sono in grado di seguire i soggetti e lavorano quasi sempre con fuoco manuale e dunque è importante sapere esattamente dove puntare, dove inquadrare e dove mettere a fuoco.

 
 
 

 

Le tecniche dettagliate, le attrezzature, i trucchi e i segreti del fototrappolaggio in alta qualità sono approfonditi nel manuale avanzato di fototrappolaggio

 

 

 

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