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Manuale di fototrappolaggio naturalistico: fotografia Hi-Speed - La reattività

 

 

Indice

 
     

Fotografia Hi-Speed Notturna

 

Fotografia Hi-Speed diurna

 

Ferro di cavallo maggiore, horseshoe bat, Große Hufeisennase, murciélago grande de herradura, Grand rhinolophe fer a cheval

 

Dunque nella fotografia High-Speed un parametro assolutamente fondamentale è la reattività, cioè la velocità con cui il sistema automatico (fotocamera + sensore di movimento) è in grado di "catturare" una scena. Un sistema Hi-Speed con reattività bassa (nell'ordine di un decimo di secondo o più) non è infatti in grado di fotografare in modo immediato un soggetto in movimento veloce che dunque si troverebbe fuori inquadratura e/o fuori fuoco. Con una bassa reattività una rondine che esce a tutta velocità dalla finestra di una stalla o un pipistrello che esce da una cavità avranno percorso molti cm, dal momento in cui attivano il sensore al loro passaggio al momento in cui la fotocamera effettivamente scatta. L'argomento reattività è stato approfondito in questo manuale in un apposito capitolo.

La fotografia Hi-Speed si può praticare di giorno e di notte, in base alla biologia dei soggetti; nella fotografia Hi-Speed notturna esiste un trucco che consente di sopperire alla scarsa reattività e avere sistemi velocissimi, maggiori dettagli nel manuale avanzato di fototrappolaggio

 

 

Fotografia Hi-Speed diurna

Quando si pratica fotografia Hi-Speed diurna, come è facile immaginare, non è possibile utilizzare la tecnica Open-Flash se non in casi particolari, quali sono dunque le soluzioni?

a) Otturatore esterno

b) Trucchi per aumentare la reattività o contrastare la bassa reattività delle fotocamere

c) Pre-recording fotografico (solo nel manuale avanzato di fototrappolaggio)

 

Upupa, Upupa epops, hoopoe, abubilla, Wiedehopf, Huppe fasciée,

 

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Velocizzare la reattività nella fotografia Hi-Speed diurna

Se non si dispone di una Reflex “ammiraglia” e se non si dispone di un otturatore esterno, ci sono alcuni “trucchi” per fare in modo di ottenere comunque degli scatti Hi-speed anche con trigger-speed non particolarmente veloci, vediamo quali sono:

 

1) Scegliere fotocamere veloci

Scegliere reflex di fascia alta (ammiraglie) perché hanno i Lag-Time più brevi. Le Mirrorless, dai test fatti fino ad oggi anche se dovrebbero avere un vantaggio teorico, questo non è confermato all’atto pratico; ad esempio la Nikon Z7 una delle mirrorless di fascia alta più recenti ha un Lag Time di 0.056 secondi (prefuoco e EFCS) mentre la Nikon D5 ha un Lag Tim di 0.039 secondi. Dalle nostre esperienze sul campo, le fotocamere “ammiraglie” (Serie 1 in Canon, per esempio 1Dx, 1Dx mk2, 1D mk4, 1Dmk3 etc… e serie D in Nikon, per esempio D3, D3x, D3s, D4, D5) hanno i Lag-Time più brevi rispetto ai modelli più economici e sono dunque più adatte per la fotografia Hi-Speed.

 

2) Alzo dello specchio

Su tutte le reflex è presente uno specchio meccanico e dal menù si può impostare la voce "Mirror Lock Up" o "alzo dello specchio" (solitamente utilizzata per la pulizia del sensore); avendo già lo specchio alzato dunque la reattività allo scatto della fotocamera aumenterà. 

 

3) Velocizzazione del trigger della fotocamera

Questa sezione è presente solo nel manuale avanzato di fototrappolaggio

 

 

4) Anticipo (prove ed errori)

È uno dei metodi classici nella fotografia hi-speed, quando si usano i sensori per fotografare animali molto veloci, principalmente uccelli in volo. Se, per esempio, si vogliono fotografare le rondini in volo all’uscita della finestra di una stalla, si posiziona il sensore alla base della finestra nel punto su cui passano le rondini; essendo soggetti molto veloci, il sensore direttamente collegato alla fotocamera porterà ad un ritardo nello scatto più o meno ampio in base alla reattività della fotocamera utilizzata. Quindi, in funzione del ritardo, dal momento in cui la rondine passa sul sensore al momento in cui la fotocamera scatta la foto, il soggetto avrà percorso già una certa distanza; la tecnica dell’anticipo consiste quindi nel fare alcuni tentativi per capire a quanto ammonta il ritardo in termini di cm percorsi dal soggetto dal passaggio sul sensore allo scatto della foto e quindi poter prevedere in che posizione si troverà il soggetto quando la fotocamera scatta e di conseguenza aggiustare l’inquadratura e il fuoco sul punto previsto.

 

5) Inquadratura laterale

Riprendiamo l'esempio della fotografia alle rondini in volo all'uscita da una finestra: con una inquadratura frontale, se il ritardo di scatto è elevato la rondine si troverà completamente fuori fuoco nel momento dello scatto; se invece si fa un'inquadratura più larga e laterale, quindi posizionando la fotocamera perpendicolarmente rispetto alla traiettoria di uscita, il soggetto sarà sempre a fuoco anche se avrà percorso una certa distanza dal momento di passaggio sul sensore al momento dello scatto.

 

6) Questa sezione è presente solo nel manuale avanzato di fototrappolaggio

 

 

7) Aumentare la profondità di campo

Chiudere il diaframma per aumentare la profondità di campo è un buon metodo per bilanciare la reattività della fotocamera; questo metodo aumenterà le probabilità di avere il soggetto a fuoco ma ovviamente bisognerà controbilanciare la perdita di stop di luce con gli iso e/o potenziando i flash. 

 

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