Molte specie di animali, Mammiferi
e Uccelli, possono essere attratte con il cibo o
incuriosite con attrattivi olfattivi. Per gli Uccelli si
usano cibi per alimentarli artificialmente mentre per i
Mammiferi si usano degli attrattivi olfattivi. Ad
esempio l’uso di mangiatoie per aiutare i piccoli
uccelli durante l’inverno è ormai molto diffuso, e
caldamente pubblicizzato dalle varie associazioni per la
protezione degli animali sia nazionali che
internazionali e rappresenta un’ottima occasione anche
per fare qualche buon scatto per gli appassionati di
fotografia naturalistica. Anche in questo caso però non
bisogna improvvisare ma utilizzare le giuste tecniche e
impostazioni sia allo scopo di ottenere buoni scatti sia
allo scopo di non arrecare danni alla fauna selvatica.
Alimentare artificialmente la fauna
selvatica non è illegale (lo è solo se fatto ai fini
venatori) ma può avere diversi effetti negativi se fatto
in modo scorretto. Gli aspetti etici e legali di queste
tecniche sono stati approfonditi in
un'apposita sezione di questo sito.
Riportiamo però qua una sintesi
delle regole generali da seguire quando si alimenta
artificialmente per attrarre animali a scopo
fotografico:
Non alimentare tutto l'anno (questo
potrebbe disabituare gli animali a procacciarsi il cibo
da soli e inoltre alcuni tipi di cibo comunemente usati
nelle mangiatoie per i Passeriformi sono inadatti nel
periodo riproduttivo).
Usare cibi e alimenti sani e privi
di patogeni (niente animali sparati da cacciatori,
niente animali trovati morti per motivi ignoti etc)
I Mammiferi, con l’eccezione di
qualche specie come Scoiattolo e
Riccio, non vanno mai alimentati artificialmente. Chi
usa fototrappole spesso adopera attrattivi olfattivi per
i Mammiferi; questi danno meno effetti negativi rispetto
all'alimentazione artificiale ma possono comunque
modificare il comportamento dei soggetti e sono
eticamente sconsigliabili dal punto di vista etico.
Usare alimenti adatti alla specie
Non alimentare artificialmente
alcune specie o in alcune situazioni (Orso, Lupo per esempio)
Non usare carcasse di grandi
animali (è vietato)
Non fornire cibo in
grandi quantità, rischiando di richiamare un numero eccessivo
di individui, se non per motivi di conservazione (per
esempio in caso di nevicate molto abbondanti). È sempre
meglio attirare solo singoli o pochi individui
Accertarsi della provenienza del
cibo che si usa e della sua qualità dal punto di vista
microbiologico e sanitario (per es. non usare cibi
scaduti, non somministrare animali trovati morti in giro
senza conoscerne la causa etc).
Non
alimentare fauna selvatica in zone molto antropizzate
(soprattutto mammiferi), vicino alle strade, in terreni
aperti alla caccia, vicino alle abitazioni.
Non consentire che gli
animali associno la vostra persona al cibo.
Collocare i punti di alimentazione
in posizioni sicure da predatori e prendere le dovute
precauzioni per impedirne l’attività predatoria.
Mantenere il massimo igiene nelle
strutture usate per alimentare gli animali
Usare strutture adeguate per
evitare qualsiasi tipo di incidente (presenza di vetrate
vicine alle mangiatoie, retine o fili che possono far
impigliare gli uccelli, chiodi, viti o fil di ferro acuminati che
possono ferire gli animali etc).
Il cibo per gli animali
selvatici non va fornito a caso, ogni specie ha le sue
esigenze alimentari, un insettivoro come il pettirosso,
per esempio, non mangerà dei semi; inoltre fornire cibi
non adatti può danneggiare gli animali, per questo è
importante fornire cibi specificamente commerciati per
gli animali selvatici.
Specie
Alimentazione/Attrattivo
Cinciarella
Burro, margarina, strutto, palle di strutto e arachidi, semi di
girasole, camole
Cinciallegra
Burro, margarina, strutto, palle di strutto e arachidi, semi di
girasole, camole
Cincia mora
Burro, margarina, strutto, palle di strutto e arachidi, semi di
girasole, camole
Cincia Bigia
Burro, margarina, strutto, palle di strutto e arachidi, semi di
girasole, camole
Cincia dal ciuffo
Burro, margarina, strutto, palle di strutto e arachidi, semi di
girasole, camole
Codirosso spazzacamino
Camole della farina, Melagrana
Capinera
Camole della farina, Melagrana, pastone da insettivori, Cachi
Occhiocotto
Camole della farina, Melagrana
Scricciolo
Camole della farina
Pettirosso
Camole della farina, pastone da insettivori, strutto, palle di strutto
e arachidi
Merlo
Camole della farina, pastone da insettivori
Passera scopaiola
Camole della farina, pastone da insettivori
Ballerina bianca
Camole della farina, pastone da insettivori
Codibugnolo
Cachi
Rampichino
Camole della farina
Picchio muratore
Semi di girasole, camole della farina
Picchio rosso maggiore
Noci intere, nocciole intere
Lui piccolo
Camole della farina, Cachi
Fringuello
Semi di girasole, misto semi
Verzellino
Misto semi
Cardellino
Misto semi
Peppola
Semi di girasole
Frosone
Semi di girasole
Lucherino
Semi di girasole
Passeri
Semi di girasole, misto semi, camole della farina, Cachi, pastone da
insettivori,
Passero solitario
Camole della farina, pastone da insettivori
Saltimpalo
Camole della farina
Martin Pescatore
Pesciolini congelati
Porciglione
Pesciolini congelati
Aironi
Pesce congelato
Civetta
Camole della farina, Caimani
Assiolo
Camole della farina
Gufo comune
Quaglie, topi congelati
Allocco
Quaglie, topi congelati
Gheppio
Quaglie, topi congelati, camole della farina, Caimani
Poiana
Ali di pollo, quaglie, umido per cani, ratti congelati
Faina/Martora
Ali di pollo, quaglie, topi congelati; attrattivi: olio di sarda,
farina ai formaggi
Le tecniche dettagliate,
le attrezzature, i trucchi e i segreti sull'uso degli
attrattivi alimentari e olfattivi per la fotografia sono
spiegati nel
manuale avanzato sulla fotografia
degli animali
Il modo migliore per sfruttare
l’alimentazione artificiale a scopo fotografico è quello
di abbinare questa tecnica alla tecnica dei posatoi
artificiali. A parte rare eccezioni, è sempre meglio non
mostrare nelle foto il cibo o le mangiatoie, a meno che
non si tratti di alimenti naturali per quella
determinata specie; il cibo serve solo come attrattivo
ma la foto verrà fatta sui posatoi e non sarà per forza
necessario usare mangiatoie o supporti naturali.
Qualsiasi tipo di mangiatoia costruita in casa o
acquistata può andar bene.
-Usare posatoi semplici e non rami
multipli che non permettano di prevedere dove si possa
poggiare il soggetto
-Non tagliare o spezzare i rami
laterali, questo renderebbe il posatoio esteticamente
inadatto perché si vedrebbero i punti dove sono stati
eseguiti dei tagli o dove sono stati spezzati i rametti
laterali.
-Usare posatoi proporzionati: se si
fotografano passeriformi non si devono usare rami enormi
che sarebbero più adatti a un rapace e viceversa
-Meglio posizionare un solo
posatoio vicino alla mangiatoia così da concentrare
tutti i soggetti su quel posatoio. Questo evita di dover
muovere continuamente l’obiettivo per inquadrare i
soggetti sugli altri posatoi.
Non sempre gli animali arriveranno
immediatamente attratti dal cibo, ci può volere del
tempo, a volte giorni a volte settimane ma anche mesi.
Per facilitare l’arrivo di una specie si possono
sfruttare i
così detti “booster”, una sorta di “facilitatori”,
naturali o artificiali, che, appunto "facilitano" l’arrivo di una specie
nel luogo di pasturazione o alle mangiatoie. Un booster naturale,
ad esempio, è la neve: spesso si piazzano le mangiatoie
per i piccoli uccelli già in novembre ma magari i
visitatori inizialmente sono pochi, solitamente arrivano
tra i primi il pettirosso, il merlo e le cince ma
nonostante le mangiatoie siano rifornite di ogni ben di
Dio le altre specie non arrivano; però appena cade la
prima neve succede che
specie che prima non si facevano vedere inizino a
frequentare la mangiatoia.
Per prima cosa è importante
posizionare la fotocamera (sia che si usi il capanno o
altre tecniche) in modo tale da avere la luce giusta, e
uno sfondo perfettamente sfuocato
come è stato già
spiegato a proposito dei capanni.
Come per altre tecniche consiglio
sempre di impostare la fotocamera in priorità di
apertura ed eventualmente correggere l’esposizione con
la compensazione dell’esposizione. I piccoli
Passeriformi sono sempre molto attivi, quindi anche per
foto statiche sul posatoio sarà bene tenere gli ISO, se
possibile, abbastanza alti così da avere sempre tempi di
sicurezza. Il diaframma dovrebbe essere tenuto un po’
chiuso, da F5,6 a F8 così da avere sempre tutto il
soggetto a fuoco, soprattutto se si scatta a breve
distanza.
Attirando gli Uccelli con il cibo
generalmente si tende a scattare foto statiche, semplici
ritratti più o meno stretti, del soggetto sul posatoio
ma, adoperando le giuste tecniche, è anche possibile
ottenere scatti d’azione, cioè foto dei soggetti in
volo. Il metodo migliore per questo scopo è la tecnica
del posatoio intermedio. Per avere una certa probabilità
di fotografare un piccolo uccello in volo è necessario
avere una traiettoria precisa, dunque un punto di
partenza e un punto di arrivo; avere un solo punto, di
partenza o di arrivo, difficilmente consentirà di avere
foto ben fatte dei soggetti in volo. Come abbiamo detto
è bene usare un singolo posatoio vicino alla mangiatoia,
gli uccelli tenderanno a posarsi su questo prima di
accedere alle mangiatoie; in questo caso il posatoio
sarà adatto solo per fare dei ritratti più o meno
stretti. Poiché la mangiatoia stessa rappresenta un
posatoio, si può spostare il posatoio naturale ad una
distanza maggiore per es 1-2 metri dalla mangiatoia
assicurandosi che nel raggio di 2-3 metri almeno non ci
siano altri posatoi naturali o artificiali (alberi,
siepi, cespugli etc). In questo modo, gli uccelli, che
generalmente frequenteranno gli alberi e/o le siepi
nelle vicinanze, quando si avvicineranno alla mangiatoia
tenderanno a poggiarsi prima sul posatoio e
successivamente fare un breve volo verso la mangiatoia
stessa. Ecco, in questo modo avremo creato una
traiettoria, il punto di partenza sarà il posatoio che
avremo messo a 1-2 metri di distanza dalla mangiatoia e
il posatoio di arrivo sarà la mangiatoia stessa. Una
volta che avremo creato una traiettoria sarà più facile
scattare foto in volo, sia in modo diretto (poco
consigliato), sia usando un telecomando (più
consigliato) sia usando anche le tecniche di fotografia
automatica Hi-speed
spiegate in un successivo capitolo.
Come per altre tecniche che abbiamo
descritto, per fotografare presso i punti di
alimentazione artificiale o con attrattivi olfattivi si
possono usare diversi metodi, l’appostamento in il
fotografo scatta la foto in modo diretto, la fotografia
remota in cui il fotografo scatta a distanza e la
fotografia automatica, in cui i sensori fanno scattare
automaticamente la foto alla fotocamera.
Il posizionamento del
capanno e dei posatoi segue le regole già citate e lo
stesso vale per lo sfondo.
È il metodo classico e più
semplice; l’appostamento può essere un capanno mobile ma
meglio ancora un appostamento o capanno fisso che va
piazzato nello stesso momento in cui si inizia a fornire
cibo così da permettere agli animali di abituarsi
immediatamente alla presenza del nascondiglio.
Fotografia remota
Rispetto allo scatto diretto, la
fotografia remota presenta due vantaggi: consente con
più facilità di realizzare scatti d’azione, per esempio
ai Passeriformi in volo usando il posatoio intermedio, e
consente di scattare anche a soggetti notturni; in
questo caso lo scatto remoto va abbinato ad una
microcamera all’infrarosso con relativo monitor che ci
permetterà di vedere il soggetto nel buio più totale
senza disturbarlo; se per esempio che siamo riusciti ad
attrarre una Civetta o un Allocco o una Faina nella
nostra postazione, punteremo la fotocamera, i flash e la
microcamera all’infrarosso sul posatoio (che deve essere
unico!) dove solitamente arriva il soggetto e noi ci
posizioneremo a distanza di sicurezza ben nascosti in un
capanno, con il telecomando remoto in mano sempre pronto
a scattare e il monitor da cui potremo vedere l’arrivo
del soggetto e decidere il momento migliore per lo
scatto. L’uso notturno della fotografia remota è però
limitato a soggetti che arrivano in maniera più o meno
costante, tutti i giorni o quasi, e a orari (o in un
range di orari) più o meno ben precisi. Per capire se
determinati soggetti arrivano sul nostro set e con quale
costanza e a quali orari sarà utilissimo piazzare una o
più
videotrappole
compatte da monitoraggio nel momento stesso in
cui realizziamo la postazione e iniziamo a fornire cibo
o attrattivi olfattivi.
Quando i soggetti non sono costanti
ed è difficile prevedere il loro arrivo non è il caso di
fare lunghi appostamenti notturni con la tecnica remota
ma è più comodo e utile sfruttare la fotografia
automatica con sensori; l’unico svantaggio di questa
tecnica è che sarà il sensore a decidere il momento
dello scatto e dunque non sempre il soggetto verrà
fotografato nella posa migliore. Le tecniche per la
fotografia automatica (fototrappolaggio) sono illustrate
più in dettaglio
nel
capitolo specifico dedicato a questa tecnica.
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disturbo alla fauna selvatica se usate in modo scorretto; seguire
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