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Manuale di fotografia agli animali: avvicinare/attirare gli animali: 4) Alimentazione artificiale e attrattivi olfattivi

 

 

picchio muratore, sitta europaea, wood nuthatch,  Kleiber, trepado azul, Sittelle torchepot

 

Introduzione

Molte specie di animali, Mammiferi e Uccelli, possono essere attratte con il cibo o incuriosite con attrattivi olfattivi. Per gli Uccelli si usano cibi per alimentarli artificialmente mentre per i Mammiferi si usano degli attrattivi olfattivi. Ad esempio l’uso di mangiatoie per aiutare i piccoli uccelli durante l’inverno è ormai molto diffuso, e caldamente pubblicizzato dalle varie associazioni per la protezione degli animali sia nazionali che internazionali e rappresenta un’ottima occasione anche per fare qualche buon scatto per gli appassionati di fotografia naturalistica. Anche in questo caso però non bisogna improvvisare ma utilizzare le giuste tecniche e impostazioni sia allo scopo di ottenere buoni scatti sia allo scopo di non arrecare danni alla fauna selvatica.

 

Aspetti etici e legali

Alimentare artificialmente la fauna selvatica non è illegale (lo è solo se fatto ai fini venatori) ma può avere diversi effetti negativi se fatto in modo scorretto. Gli aspetti etici e legali di queste tecniche sono stati approfonditi in un'apposita sezione di questo sito.

Riportiamo però qua una sintesi delle regole generali da seguire quando si alimenta artificialmente per attrarre animali a scopo fotografico:

Non alimentare tutto l'anno (questo potrebbe disabituare gli animali a procacciarsi il cibo da soli e inoltre alcuni tipi di cibo comunemente usati nelle mangiatoie per i Passeriformi sono inadatti nel periodo riproduttivo).

Usare cibi e alimenti sani e privi di patogeni  (niente animali sparati da cacciatori, niente animali trovati morti per motivi ignoti etc)

I Mammiferi, con l’eccezione di qualche specie come Scoiattolo e Riccio, non vanno mai alimentati artificialmente. Chi usa fototrappole spesso adopera attrattivi olfattivi per i Mammiferi; questi danno meno effetti negativi rispetto all'alimentazione artificiale ma possono comunque modificare il comportamento dei soggetti e sono eticamente sconsigliabili dal punto di vista etico.

Usare alimenti adatti alla specie

Non alimentare artificialmente alcune specie o in alcune situazioni (Orso, Lupo per esempio)

Non usare carcasse di grandi animali (è vietato)

Non fornire cibo in grandi quantità, rischiando di richiamare un numero eccessivo di individui, se non per motivi di conservazione (per esempio in caso di nevicate molto abbondanti). È sempre meglio attirare  solo singoli o pochi individui

Accertarsi della provenienza del cibo che si usa e della sua qualità dal punto di vista microbiologico e sanitario (per es. non usare cibi scaduti, non somministrare animali trovati morti in giro senza conoscerne la causa etc).

Non alimentare fauna selvatica in zone molto antropizzate (soprattutto mammiferi), vicino alle strade, in terreni aperti alla caccia, vicino alle abitazioni.

Non consentire che gli animali associno la vostra persona al cibo.

Collocare i punti di alimentazione in posizioni sicure da predatori e prendere le dovute precauzioni per impedirne l’attività predatoria.

Mantenere il massimo igiene nelle strutture usate per alimentare gli animali

Usare strutture adeguate per evitare qualsiasi tipo di incidente (presenza di vetrate vicine alle mangiatoie, retine o fili che possono far impigliare gli uccelli, chiodi, viti o fil di ferro acuminati che possono ferire gli animali etc).

 

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Pettirosso, erithacus rubecula, european robin, Rotkehlchen, petirrojo europeo, Rouge-gorge familier,

 

Tipi di cibi e attrattivi

Il cibo per gli animali selvatici non va fornito a caso, ogni specie ha le sue esigenze alimentari, un insettivoro come il pettirosso, per esempio, non mangerà dei semi; inoltre fornire cibi non adatti può danneggiare gli animali, per questo è importante fornire cibi specificamente commerciati per gli animali selvatici.

Specie

Alimentazione/Attrattivo

Cinciarella

Burro, margarina, strutto, palle di strutto e arachidi, semi di girasole, camole

Cinciallegra

Burro, margarina, strutto, palle di strutto e arachidi, semi di girasole, camole

Cincia mora

Burro, margarina, strutto, palle di strutto e arachidi, semi di girasole, camole

Cincia Bigia

Burro, margarina, strutto, palle di strutto e arachidi, semi di girasole, camole

Cincia dal ciuffo

Burro, margarina, strutto, palle di strutto e arachidi, semi di girasole, camole

Codirosso spazzacamino

Camole della farina, Melagrana

Capinera

Camole della farina, Melagrana, pastone da insettivori, Cachi

Occhiocotto

Camole della farina, Melagrana

Scricciolo

Camole della farina

Pettirosso

Camole della farina, pastone da insettivori, strutto, palle di strutto e arachidi

Merlo

Camole della farina, pastone da insettivori

Passera scopaiola

Camole della farina, pastone da insettivori

Ballerina bianca

Camole della farina, pastone da insettivori

Codibugnolo

Cachi

Rampichino

Camole della farina

Picchio muratore

Semi di girasole, camole della farina

Picchio rosso maggiore

Noci intere, nocciole intere

Lui piccolo

Camole della farina, Cachi

Fringuello

Semi di girasole, misto semi

Verzellino

Misto semi

Cardellino

Misto semi

Peppola

Semi di girasole

Frosone

Semi di girasole

Lucherino

Semi di girasole

Passeri

Semi di girasole, misto semi, camole della farina, Cachi, pastone da insettivori,

Passero solitario

Camole della farina, pastone da insettivori

Saltimpalo

Camole della farina

Martin Pescatore

Pesciolini congelati

Porciglione

Pesciolini congelati

Aironi

Pesce congelato

Civetta

Camole della farina, Caimani

Assiolo

Camole della farina

Gufo comune

Quaglie, topi congelati

Allocco

Quaglie, topi congelati

Gheppio

Quaglie, topi congelati, camole della farina, Caimani

Poiana

Ali di pollo, quaglie, umido per cani, ratti congelati

Faina/Martora

Ali di pollo, quaglie, topi congelati; attrattivi: olio di sarda, farina ai formaggi

Tasso

Mela, sardine sott’olio

Riccio

Mela, camole della farina, caimani, ali di pollo

Scoiattolo

Noci, nocciole

Istrice

Mela, patate

 

 

 

 

Le tecniche dettagliate, le attrezzature, i trucchi e i segreti sull'uso degli attrattivi alimentari e olfattivi per la fotografia sono spiegati nel manuale avanzato sulla fotografia degli animali

 

Tecnica

Il modo migliore per sfruttare l’alimentazione artificiale a scopo fotografico è quello di abbinare questa tecnica alla tecnica dei posatoi artificiali. A parte rare eccezioni, è sempre meglio non mostrare nelle foto il cibo o le mangiatoie, a meno che non si tratti di alimenti naturali per quella determinata specie; il cibo serve solo come attrattivo ma la foto verrà fatta sui posatoi e non sarà per forza necessario usare mangiatoie o supporti naturali. Qualsiasi tipo di mangiatoia costruita in casa o acquistata può andar bene.

Dunque basta seguire le regole già illustrate nell’apposito capitolo dedicato ai posatoi e ai capanni fotografici. Alcuni consigli utili:

-Usare posatoi naturali esteticamente belli

-Usare posatoi semplici e non rami multipli che non permettano di prevedere dove si possa poggiare il soggetto

-Non tagliare o spezzare i rami laterali, questo renderebbe il posatoio esteticamente inadatto perché si vedrebbero i punti dove sono stati eseguiti dei tagli o dove sono stati spezzati i rametti laterali.

-Usare posatoi proporzionati: se si fotografano passeriformi non si devono usare rami enormi che sarebbero più adatti a un rapace e viceversa

-Meglio posizionare un solo posatoio vicino alla mangiatoia così da concentrare tutti i soggetti su quel posatoio. Questo evita di dover muovere continuamente l’obiettivo per inquadrare i soggetti sugli altri posatoi.

 

Booster

Non sempre gli animali arriveranno immediatamente attratti dal cibo, ci può volere del tempo, a volte giorni a volte settimane ma anche mesi. Per facilitare l’arrivo di una specie si possono sfruttare i così detti “booster”, una sorta di “facilitatori”, naturali o artificiali, che, appunto "facilitano" l’arrivo di una specie nel luogo di pasturazione o alle mangiatoie. Un booster naturale, ad esempio, è la neve: spesso si piazzano le mangiatoie per i piccoli uccelli già in novembre ma magari i visitatori inizialmente sono pochi, solitamente arrivano tra i primi il pettirosso, il merlo e le cince ma nonostante le mangiatoie siano rifornite di ogni ben di Dio le altre specie non arrivano; però appena cade la prima neve succede che specie che prima non si facevano vedere inizino a frequentare la mangiatoia.

Esistono anche dei booster artificiali che consentono di attirare rapidamente le specie di interesse ma  se volete saperne di più acquistate il manuale avanzato di fotografia naturalistica agli animali.

 

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Cardellino, carduelis carduelis, jilguero, goldfinch, stieglitz, Chardonneret élégant

 

Come scattare

Per prima cosa è importante posizionare la fotocamera (sia che si usi il capanno o altre tecniche) in modo tale da avere la luce giusta, e uno sfondo perfettamente sfuocato come è stato già spiegato a proposito dei capanni.

Come per altre tecniche consiglio sempre di impostare la fotocamera in priorità di apertura ed eventualmente correggere l’esposizione con la compensazione dell’esposizione. I piccoli Passeriformi sono sempre molto attivi, quindi anche per foto statiche sul posatoio sarà bene tenere gli ISO, se possibile, abbastanza alti così da avere sempre tempi di sicurezza. Il diaframma dovrebbe essere tenuto un po’ chiuso, da F5,6 a F8 così da avere sempre tutto il soggetto a fuoco, soprattutto se si scatta a breve distanza.

Non sempre la luce sarà ottimale e, soprattutto per le foto d’azione, potrebbe essere utile usare dei flash aggiuntivi. In questo caso si rimanda all’apposito paragrafo.

 

Foto d’azione

Attirando gli Uccelli con il cibo generalmente si tende a scattare foto statiche, semplici ritratti più o meno stretti, del soggetto sul posatoio ma, adoperando le giuste tecniche, è anche possibile ottenere scatti d’azione, cioè foto dei soggetti in volo. Il metodo migliore per questo scopo è la tecnica del posatoio intermedio. Per avere una certa probabilità di fotografare un piccolo uccello in volo è necessario avere una traiettoria precisa, dunque un punto di partenza e un punto di arrivo; avere un solo punto, di partenza o di arrivo, difficilmente consentirà di avere foto ben fatte dei soggetti in volo. Come abbiamo detto è bene usare un singolo posatoio vicino alla mangiatoia, gli uccelli tenderanno a posarsi su questo prima di accedere alle mangiatoie; in questo caso il posatoio sarà adatto solo per fare dei ritratti più o meno stretti. Poiché la mangiatoia stessa rappresenta un posatoio, si può spostare il posatoio naturale ad una distanza maggiore per es 1-2 metri dalla mangiatoia assicurandosi che nel raggio di 2-3 metri almeno non ci siano altri posatoi naturali o artificiali (alberi, siepi, cespugli etc). In questo modo, gli uccelli, che generalmente frequenteranno gli alberi e/o le siepi nelle vicinanze, quando si avvicineranno alla mangiatoia tenderanno a poggiarsi prima sul posatoio e successivamente fare un breve volo verso la mangiatoia stessa. Ecco, in questo modo avremo creato una traiettoria, il punto di partenza sarà il posatoio che avremo messo a 1-2 metri di distanza dalla mangiatoia e il posatoio di arrivo sarà la mangiatoia stessa. Una volta che avremo creato una traiettoria sarà più facile scattare foto in volo, sia in modo diretto (poco consigliato), sia usando un telecomando (più consigliato) sia usando anche le tecniche di fotografia automatica Hi-speed spiegate in un successivo capitolo.

Come per altre tecniche che abbiamo descritto, per fotografare presso i punti di alimentazione artificiale o con attrattivi olfattivi si possono usare diversi metodi, l’appostamento in il fotografo scatta la foto in modo diretto, la fotografia remota in cui il fotografo scatta a distanza e la fotografia automatica, in cui i sensori fanno scattare automaticamente la foto alla fotocamera. Il posizionamento del capanno e dei posatoi segue le regole già citate e lo stesso vale per lo sfondo.

 

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Appostamenti

È il metodo classico e più semplice; l’appostamento può essere un capanno mobile ma meglio ancora un appostamento o capanno fisso che va piazzato nello stesso momento in cui si inizia a fornire cibo così da permettere agli animali di abituarsi immediatamente alla presenza del nascondiglio.

 

Fotografia remota

Rispetto allo scatto diretto, la fotografia remota presenta due vantaggi: consente con più facilità di realizzare scatti d’azione, per esempio ai Passeriformi in volo usando il posatoio intermedio, e consente di scattare anche a soggetti notturni; in questo caso lo scatto remoto va abbinato ad una microcamera all’infrarosso con relativo monitor che ci permetterà di vedere il soggetto nel buio più totale senza disturbarlo; se per esempio che siamo riusciti  ad attrarre una Civetta o un Allocco o una Faina nella nostra postazione, punteremo la fotocamera, i flash e la microcamera all’infrarosso sul posatoio (che deve essere unico!) dove solitamente arriva il soggetto e noi ci posizioneremo a distanza di sicurezza ben nascosti in un capanno, con il telecomando remoto in mano sempre pronto a scattare e il monitor da cui potremo vedere l’arrivo del soggetto e decidere il momento migliore per lo scatto. L’uso notturno della fotografia remota è però limitato a soggetti che arrivano in maniera più o meno costante, tutti i giorni o quasi, e a orari (o in un range di orari) più o meno ben precisi. Per capire se determinati soggetti arrivano sul nostro set e con quale costanza e a quali orari sarà utilissimo piazzare una o più videotrappole compatte da monitoraggio nel momento stesso in cui realizziamo la postazione e iniziamo a fornire cibo o attrattivi olfattivi.

 

Fotografia automatica

Quando i soggetti non sono costanti ed è difficile prevedere il loro arrivo non è il caso di fare lunghi appostamenti notturni con la tecnica remota ma è più comodo e utile sfruttare la fotografia automatica con sensori; l’unico svantaggio di questa tecnica è che sarà il sensore a decidere il momento dello scatto e dunque non sempre il soggetto verrà fotografato nella posa migliore. Le tecniche per la fotografia automatica (fototrappolaggio) sono illustrate più in dettaglio nel capitolo specifico dedicato a questa tecnica.

 

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