Questa tecnica funziona soprattutto
con gli Uccelli, mentre raramente può essere utilizzata
con i Mammiferi.
Molte specie di Uccelli amano
utilizzare posatoi dominanti, per diversi motivi:
1) Predatori per esempio i rapaci
diurni e notturni ma anche il martin pescatore, le
Averle etc. amano utilizzare posatoi che dominano
sull’ambiente circostante per la caccia d’appostamento.
2) Passeriformi: molte specie
canore, soprattutto nel periodo riproduttivo, usano
posatoi dominanti sulla vegetazione circostante per
cantare e diffondere meglio il loro canto territoriale
3) Motivi vari: tante altre specie
di uccelli usano posatoi dominanti per i motivi più vari
tra cui per esempio un maggiore controllo per la
presenza di predatori.
Come per altre tecniche anche l’uso
di posatoi può essere integrato con altri sistemi per
migliorare l’attrattività e le potenzialità
fotografiche; si usano posatoi per esempio nelle
vicinanze dei nidi naturali o artificiali, si usano
posatoi appositamente piazzati in abbinamento ad
alimentazione artificiale e infine si possono usare
richiami acustici da abbinare ai posatoi così da indurre
i soggetti a poggiarsi sul posatoio.
Tranne alcune particolari
situazioni, il parametro fondamentale per il corretto
funzionamento della tecnica del posatoio è la dominanza;
un posatoio che non domina sufficientemente
sull’ambiente circostante o che si trova vicino a della vegetazione
più alta del posatoio stesso non sarà tanto attrattivo
quanto un posatoio ben dominante e lontano da altri
posatoi naturali. Un tipico caso nella fotografia
naturalistica è rappresentato dai campi incolti;
piazzare un posatoio nel bel mezzo di un campo attirerà
molte specie sia di Passeriformi che di Rapaci; il
posatoio deve essere piazzato nel centro del campo e
lontano dagli alberi o dalle siepi che si trovano ai
lati del campo altrimenti non risulterebbe
sufficientemente dominante e quindi utile per le specie
che lo utilizzeranno. Per piantare in modo stabile i
posatoi a volte può essere comodo usare dei
picchetti come questi.
Dimensione del posatoio e sua
altezza sono altri due parametri fondamentali da
considerare; da essi dipenderà sia il potere attrattivo
verso certe specie che il risultato fotografico stesso.
Fotografare un piccolo strillozzo su un posatoio molto
grosso e molto alto che è più adatto per un rapace, per
esempio, produrrà una foto esteticamente poco piacevole
e, al contrario, un rapace non si poggerà mai su un
posatoio alto un metro da terra e molto sottile, che è
invece più adatto ai Passeriformi.
Alcune specie utilizzeranno il
posatoio già da subito ma sono dei casi rari,
generalmente ci possono volere varie ore o anche dei
giorni prima che i soggetti si abituino. I Passeriformi
e anche il Martin Pescatore possono utilizzare già da
subito il posatoio ad esempio, mentre un rapace diurno o
notturno potrebbe impiegare anche qualche giorno prima
di usare abitualmente il posatoio. Dunque lasciate
sempre qualche giorno di tempo affinché i soggetti si
abituino prima di organizzare le prime sessioni
forografiche.
Oltre al posatoio sarà necessario
preparare anche la postazione fotografica così da
consentire ai soggetti di abituarsi anche ad altri
elementi come treppiedi o capanno. Poiché il posatoio
rappresenta un punto ben preciso dove fotografare i
soggetti, io preferisco usare la tecnica della
fotografia remota (spiegata successivamente) invece che
il classico capanno. Il capanno, soprattutto se mobile,
rappresenta un fattore che può impaurire gli animali,
già un capanno fisso invece sarebbe più adatto perché
gli animali avranno tempo di abituarsi alla sua
presenza. Succede infatti che se avete posizionato un
posatoio per rapaci nel mezzo di un campo, entro qualche
giorno probabilmente osserverete un gheppio o una poiana
o un’albanella che inizia a utilizzarlo con una certa
costanza, quindi decidete di andare a fare una sessione
fotografica; l’indomani all’alba piazzate un capanno
mobile davanti al posatoio (circa 10-15 metri se avete
un buon tele) e aspettate; molto probabilmente il rapace
non si presenterà o se lo farà sarà molto indispettito
proprio a causa del capanno, che è comparso
all’improvviso. Per evitare di dover costruire capanni
fissi io preferisco sempre la fotografia remota; in
questo caso basta lasciare nelle vicinanze del posatoio
un finto treppiedi (bastano 3 rami avvolti con del
nastro isolante nero) con una finta fotocamera (un pezzo
di polistirolo avvolto da nastro isolante nero) così da
abituare subito i soggetti alla presenza di questa
attrezzatura.
I posatoi ovviamente dovranno
essere naturali, la scelta di un buon posatoio infatti è
fondamentale per un buon risultato fotografico; a volte
la ricerca di buoni posatoi diventa un vero e proprio
lavoro che può richiedere molte ore.
Posatoio per passeriformi nei campi
incolti primaverili
Un tipico esempio della tecnica del
posatoio in fotografia naturalistica è il Martin
pescatore.
Per i Mammiferi la tecnica del
posatoio non è molto usata ma in alcune situazioni è
applicabile un concetto simile.
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