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Manuale di fotografia agli animali: avvicinare gli animali 1) Fotografia vagante notturna

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Una variante della fotografia vagante in auto è la fotografia notturna. Molti animali infatti sono attivi durante la notte per esempio tantissime specie di Mammiferi e i rapaci notturni.

Anche in questo caso si può scattare dall’auto o si può scendere, tutto dipende dalla specie incontrata, dalla sua confidenza o dalle situazioni. E anche in questo caso si possono usare richiami acustici mentre a differenza della fotografia diurna non si faranno appostamenti di nessun tipo.

 

Dove e quando andare?

I posti da frequentare sono gli stessi della fotografia vagante diurna, e le regole da rispettare sono sempre le stesse cioè evitare strade troppo trafficate soprattutto in orari di punta, porre la massima attenzione quando ci si ferma e/o si scende dall’auto, non mettersi a scattare in mezzo alla strada (di notte è ancora più pericoloso, soprattutto dietro una curva cieca o in strade a scorrimento veloce), non entrare in strade private o con divieti.

In genere gli ambienti che si frequentano nella fotografia notturna sono due e in funzione di essi le specie che si potranno incontrare sono diverse:

a) Habitat di pianura: sono ambienti favorevoli al Gufo comune, alla Civetta e al Barbagianni, vi si può facilmente incontrare anche l’assiolo mentre sarà raro o difficile vedere mammiferi a parte la Volpe, il Riccio e qualche micromammifero.

b) Habitat di collina: la collina è l’ambiente tipico, grazie alla presenza di boschi, dell’Allocco, in alcune zone più  aperte sarà possibile incontrare anche il Gufo comune, l’Assiolo e la Civetta mentre più raramente il Barbagianni. L’Habitat di collina inoltre è molto adatto per la presenza del Succiacapre e per numerose specie di Mammiferi, dalla volpe al lupo, il tasso, l’istrice, la faina ma anche molti ungulati (Daino, Capriolo, Cervo, Cinghiale).

Si può girare di notte in ogni periodo ma i migliori momenti che io preferisco sono:

Agosto-settembre: è il periodo che preferisco soprattutto per i giri notturni in ambiente collinare, per diversi motivi; per prima cosa sono ancora presenti numerose specie di migratori come l’Assiolo e il Succiacapre o specie che in inverno non si potranno incontrare perché saranno meno attive o in letargo come il Ghiro e il Moscardino o i Chirotteri; come seconda cosa in questo periodo i giovani delle varie specie, sia di uccelli che di mammiferi, nati nella primavera precedente sono già cresciuti ed autonomi, sono anche molto più curiosi e confidenti degli adulti e quindi più facili da fotografare oltre al fatto che nell’ambiente sarà presente un numero di soggetti molto maggiore.

Novembre-dicembre: è il periodo più adatto, soprattutto negli ambienti di pianura ma anche in collina non è male. Mi piace questo periodo perché molti alberi hanno perso le foglie ed è più facile fotografare i rapaci notturni più allo scoperto, inoltre i giovani nati nella primavera sono già indipendenti e quindi si trovano in giro molti più soggetti anche perché l’inverno non è ancora arrivato e la selezione naturale non ha operato il suo corso.

In questo tipo di fotografia sarebbe sempre bene girare almeno in due per questioni di sicurezza e percorrere solo strade che già si conoscono; da questo punto di vista è bene fare dei sopralluoghi diurni nei giorni precedenti così da studiare i percorsi preventivamente.

 

Le tecniche dettagliate, le attrezzature, i trucchi e i segreti della fotografia notturna sono spiegati nel manuale avanzato sulla fotografia degli animali

 

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Attrezzatura per la fotografia notturna

 

Fotocamera e obiettivi:

Possono andare bene tutti i tipi di fotocamere, ma è meglio scegliere comunque delle reflex o mirrorless a obiettivi intercambiabili per avere maggior qualità di immagine. Poiché si scatta al buio, può essere comodo adoperare sistemi con sensore Full-Frame che quindi hanno possibilità di lavorare a iso più alti, anche se useremo il lampo del flash a volte poter spingere sugli iso può far comodo e vedremo dopo il perché.

Come obiettivi vanno bene i normali tele, fissi (300 mm, 400 mm) o zoom (100-400 mm, 150-600  mm etc) sia perché dall’auto è scomodo scattare con supertele ingombranti sia perché normalmente le distanze di scatto saranno più ridotte rispetto al giorno ed infine perché anche usando potenti flash sarà difficile illuminare a grandi distanze e quindi inutile usare troppi mm.

 

Torcia:

Per la ricerca dei soggetti, mentre ci si muove in auto, si useranno principalmente i fari dell’auto. Ma è fondamentale usare anche una torcia, piccola ma potente. La torcia consente sia di illuminare lateralmente all’auto sia ci consente, una volta trovato il soggetto di puntarlo e usare l’autofocus della fotocamera; inoltre, in alcune circostanze, la luce della torcia può essere usata come luce principale (quindi non si scatterà con il flash). Per una maggiore comodità è bene fissare in qualche modo la torcia direttamente sull’obiettivo così da avere le mani libere; le torce da testa sono scomodissime e non vanno usate!

 

 

Flash:

Nella maggioranza delle situazioni un buon flash è l’accessorio più importante per la fotografia notturna. Se possibile consiglio di usare flash di buon livello, anche un flash di seconda mano è sempre meglio di modelli di flash economici; il budget minimo di spesa per il flash dovrebbe essere di 100-150 euro, o più. I flash economici hanno tempi di ricarica troppo lenti, divorano le batterie più velocemente e hanno meno potenza e meno funzioni, per questo sono sconsigliati. Un buon flash dovrebbe avere un numero guida di 50-60. Non sarà necessario usare accessori come better-beamer o diffusori mentre sarà importante dotarsi di almeno due serie (una per riserva) di buone pile ricaricabili.

Nella maggior parte delle situazioni si scatterà con il flash montato direttamente sulla slitta a caldo (hot-shoe) della fotocamera. Ma a volte, se sarà possibile, è conveniente staccare il flash dalla fotocamera e usarlo indipendentemente, questo è utilissimo sia per creare una luce più piacevole (per esempio posizionare il flash a qualche metro di distanza da noi, puntato sul soggetto con un angolo di 45°) sia per evitare l’effetto occhi rossi.  Per poter fare questo sarà necessario dotarsi di un treppiedi dove posizionare il flash, o un gorillapod se vogliamo sfruttare l’auto come base, e un kit di trigger per controllare il flash a distanza in maniera wireless.

Un interessantissimo articolo per approfondire la fotografia notturna: Photographing Nocturnal Animals 

 

 

 

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Amplificatore

I rapaci notturni sono piuttosto reattivi ai richiami acustici e spesso l’uso dei richiami ci aiuterà a scovarli e farli uscire allo scoperto. Generalmente avendo i rapaci notturni territori piuttosto ampi non sarà sufficiente la potenza della sola cassa integrata dello smartphone e sarà quindi utile usare un buon amplificatore esterno. Non è necessario arrivare a potenze enormi ma i 3-4 Watt saranno più che sufficienti per la maggioranza delle specie di rapaci notturni (ad esclusione del gufo reale).

 

 

Le tecniche dettagliate, le attrezzature, i trucchi e i segreti della fotografia notturna sono spiegati nel manuale avanzato sulla fotografia degli animali

 

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Elenco delle specie e dei soggetti fotografabili nella fotografia notturna

La fotografia vagante notturna mira principalmente a fotografare Uccelli e Mammiferi con abitudini notturne ma la notte offre anche la possibilità di fotografare molti altri soggetti, anche nell’ambito macro e paesaggistico.

Fotografia paesaggistica

-Paesaggi notturni

-Stelle e soggetti astronomici

-Luna

Fotografia macro

-Invertebrati: lucciole, falene, alcuni coleotteri (cervo volante, scarabeo rinoceronte etc.), scolopendra, ragno lupo, scorpioni. Molti insetti immobili non attivi durante la notte.

-Anfibi: molte specie sono notturne

-Rettili: poca roba

-Mammiferi: quasi tutte le specie sono notturne (prevalentemente o esclusivamente)

-Uccelli: Rapaci Notturni e Succiacapre ma altre specie possono avere abitudini notturne come l’Usignolo o la Beccaccia.

È possibile anche incontrare altre specie di Uccelli, ad abitudini diurne, che durante la notte dormono, in questi casi, anche se si tratta di specie interessanti, come potrebbe essere uno Sparviere o un Rigogolo, è importante non disturbare ed evitare di fare foto, perché il disturbo potrebbe essere grave e anche perché fotografare nel buio un Uccello diurno risulterebbe molto innaturale. 

 

 

Aspetti etici e legali

Il maggior problema che si può porre nella fotografia notturna è quello del disturbo di animali notturni con potenti torce o lampi flash. L’argomento viene discusso molto più approfonditamente nell’apposita sezione.

Ma è importante tenere in mente sinteticamente alcune regole necessarie per evitare di creare disturbo o danno alla fauna:

-La luce di una torcia anche mediamente potente (1000-2000 lumens) se a distanza ravvicinata può abbagliare un animale ad abitudini notturne, mammifero o rapace che sia, se dura troppo tempo;  anche se nella maggioranza dei casi se un animale è infastidito dal fascio di luce tende a scappare o girarsi, possono capitare individui più confidenti o curiosi o che si bloccano a causa del fascio di luce, in questi casi non puntare mai una luce fissa per più di 5-10 secondi verso l’animale, giusto il tempo per in quadrare e mettere a fuoco quindi spegnerla immediatamente. Non usare torce troppo potenti, tenere la luminosità minima sufficiente per le operazioni fotografiche di ricerca dei soggetti, puntamento e messa a fuoco.

-Il lampo di un flash più difficilmente abbaglia un animale. Tutti gli animali, incluse le specie notturne e quindi con maggiore sensibilità alla luce, hanno adattamenti per regolare tale sensibilità in base all’intensità di luce (si pensi ai lampi dei fulmini in natura). In ogni caso anche in presenza di animali confidenti/curiosi bisogna evitare di bombardarli con decine di flashate, ottenute le prime 2-3 foto è bene interrompere ed allontanarsi.

-Poiché le moderne reflex hanno una sensibilità iso molto superiore rispetto ai modelli precedenti, sarebbe buona norma depotenziare i flash e usare anche le torce a potenza ridotta bilanciando la minore luminosità appunto con gli iso, così da evitare di sparare lampi flash eccessivamente forti verso gli animali. Questo trucco è utile anche perché un flash a potenza dimezzata avrà dei tempi di ricarica più veloci.

 

 

Sintesi

In fotografia vagante

-Non utilizzare torce troppo potenti o usarle sempre a potenza ridotta

-Se si scatta solo con la luce della torcia senza flash, usare una potenza ridotta sfruttando gli iso della fotocamera

-Non puntare la torcia per più di 10 secondi direttamente in faccia al soggetto

-Nel caso di soggetti confidenti non esagerate con le foto, bastano 2-3 scatti senza bisogno di illuminarli decine di volte coi flash o tenergli le torce puntate addosso per troppo tempo.

-Non cercare di avvicinarsi troppo ai soggetti

-Preferire zone antropizzate e non totalmente buie di notte, dove gli animali notturni sono già abituati a luci di lampioni, case, auto.

Nei set fotografici fissi (sistemi automatici o a controllo remoto)

-Non puntare i flash frontalmente al soggetto ma posizionarli con un angolo di circa 45°

-Posizionare i flash lontano dai soggetti

-Impostare i flash a potenza ridotta ad esempio 1/4 o 1/8

-Non eseguire raffiche o scatti ripetuti in sequenza

 

 

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Come si pratica

Impostazioni

La fotocamera va impostata in modalità manuale (M). Di notte, quando si usa il flash, non avremo bisogno di tempi brevissimi anche per congelare i movimenti più veloci, sarà infatti il lampo del flash a congelare il movimento nel buio. La fotocamera può essere impostata nel tempo così detto di “syncro” che in base ai modelli varia da 1/180 a 1/250; il diaframma può essere tenuto leggermente chiuso per aumentare la qualità degli scatti e la profondità di campo dunque tra F5,6 ed F8. Gli ISO sarebbe bene tenerli alti, è difficile dare un valore perché la risultante qualità degli scatti dipenderà dalla fotocamera utilizzata, diciamo che per una moderna APS-C si possono tenere a 800 mentre per una moderna Full-Frame ci si può spingere anche a 1200-1600 ISO; come si è già detto tenere ISO un po’ alti consentirà di usare potenze del flash più ridotte con il vantaggio di velocizzare i tempi di ricarica del condensatore e quindi poter fare anche delle raffiche, quando necessarie. 

In genere per il flash preferisco la modalità automatica cioè in E-TTL perché il flash adatta la sua potenza in funzione della distanza del soggetto, non sempre avremo i soggetti a distanza costante infatti e non conviene dovere cambiare le impostazioni per ogni soggetto che si incontra anche perché si rischia di sbagliare e/o non avere il tempo di cambiare la potenza o di scattare rischiando quindi di perdere occasioni fotografiche o di sovraesporre o sottoesporre le foto. Usando iso alti si avrà il vantaggio, come già detto, di poter avere tempi di ricarica più veloci perché il flash non dovrà usare tutta la sua potenza per illuminare la scena.

In alcuni casi si può preferire scattare solo con la luce della torcia, in questo caso è bene tenere gli iso alti e aprire anche il diaframma per guadagnare più luce e tenere il diaframma ben aperto (per es F4) mantenendo quindi tempo di scatto veloci (in questo caso, infatti, non avremo un lampo di flash che congelerà la scena). Lo scatto solo con la torcia è utile per ottenere un tipo di luce diversa, più stretta, quasi punti forme solo sul soggetto.

Queste impostazioni sono valide per incontri di animali notturni entro i 10-15 metri. Quando invece il soggetto è più distante, pur usando flash potenti con numero guida (NG) 58-60, bisognerà aprire di più il diaframma fino al diaframma massimo consentito dall’obiettivo e/o alzare gli iso così da illuminare i soggetti anche se molto lontani. Purtroppo nella fotografia notturna vagante non è possibile o comunque non è facile usare più flash né è facile staccare il flash dal corpo macchina, questo ci impedisce di usare il flash in modo creativo e, soprattutto, con animali lontani, avendo il flash sullo stesso asse dell’obiettivo, è facile che gli occhi degli animali notturni, mammiferi o rapaci che siano, vengano rossi o sovra illuminati a causa del tappeto lucido che riflette la luce. Per evitare gli occhi rossi infatti bisognerebbe portare il flash fuori asse rispetto all’obiettivo di una distanza proporzionale alla distanza dell’animale stesso: se incontriamo per esempio un tasso a 20 metri di distanza su un campo dovremmo portare il flash lateralmente a noi di almeno 4-5 metri per illuminarlo correttamente ed evitare gli occhi rossi o i riflessi sugli occhi, cosa impossibile nella fotografia vagante, per cui non resta che correggere gli occhi successivamente in post-produzione.

Attenzione flash finestrino! Se esso è infatti montato sulla slitta a caldo (Hot-shoe) della fotocamera, quando si scatta dal finestrino, se il finestrino non è abbastanza alto e non si pone attenzione facendo in modo che il flash fuoriesca all'esterno, può capitare che il flash rimanga all'interno e coperto dalla parte alta dello sportello che ne bloccherà il lampo. Per ovviare a questo problema conviene usare gli appositi supporti che consentono di posizionare il flash lateralmente e non sopra la fotocamera

 

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Fotografia d’azione

Raramente può capitare di fare foto d’azione di notte o al crepuscolo; per esempio può capitare di incontrare in piena notte un barbagianni che sta cacciando in volo in un campo a bordo strada oppure di fotografare al crepuscolo un gufo di palude a caccia sui campi etc. In questo caso normalmente di giorno si userebbe molto la raffica, ma con i flash usare la raffica è piuttosto difficile perché il flash ha bisogno di tempo per ricaricare il condensatore; come risolvere il problema? Innanzitutto c’è da dire che i flash di buona qualità e ultima generazione hanno già velocità di ricarica molto rapide; a volte aggiungere un “booster” al flash consente di velocizzare ulteriormente questi tempi; ma c’è anche un trucco che si può usare nelle impostazioni di scatto: la fotocamera va sempre tenuta in manuale, di solito alla velocità di syncro del flash (variabile in base al modello della fotocamera ma in genere compresa tra 1/180 e 1/250), tenete il diaframma aperto (tipo a F4 o F5,6) così da massimizzare la luce e spingete gli iso il più possibile nei limiti della fotocamera, ricordandovi che in questo caso, proprio perché illuminate con un flash, l’effetto degli iso molto alti sarà meno visibile sulle foto, mentre sul flash impostate lo zoom al massimo (di solito 100 mm ma alcuni flash arrivano anche a 200 mm) e una potenza di circa 1/8 (questo usando, ovviamente, flash di elevata potenza, tipicamente con Numero Guida di 58-60); in questo modo poiché il flash scatterà con una potenza limitata, cioè 1/8 della sua potenza massima , i tempi di riciclo cioè di caricamento del condensatore saranno molto più brevi e la luce in meno prodotta dal flash sarà compensata dagli iso alti; questo piccolo trucco consentirà di poter eseguire delle raffiche senza perdere un colpo nella luce flash.

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Evitare gli occhi rossi o riflettenti

Spesso capita di ottenere foto con animali che hanno gli  “occhi rossi” o addirittura completamente bianchi perché riflettono la luce del flash o della torcia; queste situazioni si creano quando:

a) La quantità di luce non è abbastanza: per esempio scattare ad un succiacapre a 20 metri di distanza

b) La luce (fissa o flash) proviene dalla stessa direzione dell’obiettivo.

È vero che l’occhio rosso o anche completamente bianco e bruciato si può correggere successivamente in postproduzione ma ottenere foto originali con gli occhi ben illuminati è sempre meglio. L’ideale sarebbe spostare il flash distanziandolo dall’asse ottico dell’obiettivo  di una distanza proporzionale alla distanza del soggetto (con un soggetto a 10 metri di distanza bisognerebbe spostare il flash almeno di un paio di metri lateralmente all’obiettivo). Questo purtroppo difficilmente è fattibile durante un’uscita notturna vagante. L’unica soluzione è quella di avere sempre una buona illuminazione dei soggetti e quindi evitare di scattare a soggetti troppo lontani ma limitarsi solo a soggetti entro i 10-15 metri al massimo.

 

Le tecniche dettagliate, le attrezzature, i trucchi e i segreti della fotografia notturna sono spiegati nel manuale avanzato sulla fotografia degli animali

 

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