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Manuale di fotografia agli animali: la ricerca dei soggetti

 

 

1) Fase di studio a casa

Studio del soggetto: ci sono molte situazioni in cui prima di procedere allo scatto o alle riprese vere e proprie è necessario studiare il soggetto, i punti in cui si muove, gli orari, il comportamento. Anche in questo caso si possono usare strumenti appositi per esempio le trappole video.

-studio della biologia della specie

parametri da studiare

distribuzione

habitat

abitudini

ciclo circadiano

ciclo annuale

fenologia e migrazioni

etologia

abitudini

 

-studio dei metodi di ricerca per quella specie

-studio delle metodiche fotografiche per quella specie

-studio dei dettagli locali (notizie, forum, mappe di distribuzione locali, specialisti locali etc)

-studio delle mappe (google etc)

Per esempio: se cercate il martin pescatore, già dalle mappe satellitari è facile individuare bacini d’acqua, fiumi, ruscelli, soprattutto in pianura, dove potrebbe vivere questa specie; se cercate il merlo acquaiolo potrete individuare i piccoli ruscelli di alta collina o di montagna già sulle mappe satellitari; se cercate rapaci rupicoli, che nidificano nelle pareti rocciose potete facilmente invidiarle sulle mappe satellitari e così via.

 

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2) Fase di ricerca sul campo

Ricerca: non sempre è possibile trovare una specie a occhio nudo, o a causa della distanza o nel caso di specie notturne o poco visibili. In questi casi si fa uso di strumenti che "amplificano" i sensi consentendo di osservare a distanza o nel buio o di registrare video automaticamente al passaggio di un animale

La fase di ricerca serve non solo per trovare la specie ma anche per trovare il singolo individuo migliore da fotografare rispetto ad altri posti dove si sa che c'è quella specie ma gli individui non sono fotografabili (lunghe distanze di fuga, ambiente non idoneo, mancanza di permessi etc...)

 

Vista e udito

Vista e udito sono indubbiamente i sensi principali che utilizzeremo durante la ricerca sul campo; non tutti sono dotati di una vista acutissima, nonostante gli occhiali, e in questo caso ci si può aiutare con le ottiche (binocoli soprattutto) che potenziano la vista; dunque non lasciate mai a casa il binocolo, che, soprattutto in questa fase, risulta indispensabile.

Anche l’udito gioca una parte importantissima e anche in questo caso può essere amplificato usando appositi microfoni, direzionali o omnidirezionali, con cuffiette. L’udito permette di scovare specie nascoste e difficilmente visibili, con l’udito un bravo naturalista è in grado, anche bendato, di individuare tutte le specie, soprattutto di uccelli, presenti in una zona, senza neanche il bisogno di vederli. Molto spesso infatti ho trovato specie o anche nidificazioni utilizzando solo il senso dell’udito. Per maggiori informazioni sui suoni della natura e i versi degli animali potete visitare la sezione apposita di questo sito.

La cosa fondamentale, quando si utilizza l’udito come senso di ricerca, è l’addestramento; ascoltare ma non capire ciò che si sta sentendo è praticamente inutile. Addestrare il proprio udito è dunque fondamentale per poter identificare ciò che si sente; il modo migliore per addestrare l’udito è imparare a riconoscere le vocalizzazioni degli animali e oggi questo è molto semplice grazie ai numerosi archivi presenti su internet.

 

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Tracce e segni di presenza

Altra importante tecnica nella ricerca dei soggetti è lo studio delle tracce e dei segni di presenza; questi elementi ci consentono di individuare la presenza di una specie ma anche di capirne il comportamento e i movimenti, senza bisogno di vederla direttamente. Ogni animale può lasciare diverse tipologie di tracce e segni di presenza, suddivisibili in poche grandi categorie:

a) Impronte e piste

b) Segni di riproduzione: tane, nidi, gusci di uova

c) Resti o segni di alimentazione: resti di prede, segni sulle piante, buche sul terreno etc.

d) Resti dell’animale stesso: peli, penne, ossa, aculei etc.

e) Fatte, deiezioni, borre, urina

f) Altro: segni di passaggio, rifugi temporanei, sfregamenti su tronchi etc.

Come per l’udito è importante addestrare la vista studiando gli appositi manuali sulle tracce degli animali così da imparare a riconoscere ogni fatta o impronta o segno di passaggio di animali. Maggiori informazioni sulle tracce e segni degli animali si trovano sulla sezione apposita di questo sito.

 

Strumentazioni

Come abbiamo già visto in precedenza per la ricerca di soggetti e successivamente per il loro monitoraggio si usano apposite attrezzature che vanno dalle ottiche (binocoli e cannocchiali) ai visori notturni, dalle videocamere e microcamere alle foto-videotrappole, dai microfoni agli amplificatori acustici. Tutta questa strumentazione consente di individuare i soggetti con maggiore facilità e una dotazione minima di queste attrezzature dovrebbe sempre essere presente nell’equipaggiamento di un bravo fotografo naturalista o video maker. Maggiori dettagli sull'attrezzatura da ricerca si possono trovare nel prossimo capitolo.

 

 

3) Fase di studio e preparazione del set fotografico

Studio sul campo

Una volta individuata la presenza della specie che si stava cercando, è spesso necessario studiarne i comportamenti per esempio vedere da dove arriva, come arriva, a che ora arriva, cosa fa quando arriva, quanto tempo rimane, verso che direzione va via e così via. Queste informazioni saranno molto utili successivamente per fotografare al meglio la specie.

Solitamente per ottenere queste informazioni sono sufficienti delle fototrappole in modalità video; il video infatti fornisce una maggior quantità di informazioni rispetto alle foto. In alcune situazioni è sufficiente invece l’osservazione diretta, con o senza ottiche, per studiare i movimenti e abitudini dei soggetti.

 

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Il set fotografico

E' un posto, più o meno grande, dove il fotografo prepara tutto ai fini di scattare delle foto di un certo tipo

Nel set fotografico il fotografo controlla tutto:

-attrattivo per l'animale (posatoio, cibo, nido etc)

-nascondiglio

-luce naturale e artificiale

-substrato

-sfondo

-posizionamento delle altre eventuali attrezzature

Si parte da una idea, ad esempio fotografare una certa specie  in un certo modo (ricordare che i bravi fotografi sono quelli che partono prima dalla idea di una foto e poi la realizzano e non viceversa)

La bravura del fotografo nell'uso dei set è quella non solo di trovare l'animale (conoscenze naturalistiche) ma anche quella di "manipolare" l'animale, sempre ponendo in primo piano l'etica e quindi evitando disturbi o danni. In realtà la "manipolazione" dell'animale non è quasi mai artificiale, non stiamo parlando qui di animali in cattività, semplicemente l'animale farà ciò che gli viene spontaneo fare, non viene "forzato" (per es da un addestramento) a fare certe cose, la bravura sta nel fare in modo che l'animale faccia ciò che il fotografo vuole.

 

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Preparazione dei set fotografici

Molto spesso si interviene sulla situazione per avere maggiori possibilità fotografiche, creando un set, semplice o complesso, per esempio posizionando un semplice posatoio, o alimentando artificialmente, posizionando un capanno o nascondiglio etc. Esistono molteplici tecniche per creare i set fotografici, e verranno descritte successivamente in questo manuale.

Nonostante l’esperienza capita di frequente che sia necessario apportare correzioni e modifiche al set fotografico ed è importante dunque monitorare il suo funzionamento per capire se lavora bene o meno, se è necessario modificare qualcosa o no.

Il semplice fatto che un set funzioni non vuol dire che esso sia pronto per scattare le foto; se per esempio avete trovato il soggetto, avete posizionato il posatoio, lo avete monitorato e avete visto che il soggetto usa quel posatoio, in base al tipo di foto che si vorrà fare spesso è necessario ancora un ulteriore passo cioè abituare il soggetto allo scatto, alla presenza di una persona nel capanno o al suo odore ma anche eventualmente ai flash e altre attrezzature che compongono il set.

 

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Monitoraggio e test del set fotografico

Anche in questa fase dunque servono delle attrezzature per monitorare il set fotografico e per abituare i soggetti:

-ottiche: principalmente binocoli ma anche cannocchiali sono utili sia nella fase di studio che nella fase di monitoraggio dell’eventuale set fotografico

-foto-videotrappole compatte: sono uno strumento utilissimo e fondamentale nella quasi totalità dei casi, sia per lo studio dei soggetti che per il monitoraggio del set fotografico, lavorano in autonomia, di giorno e di notte fornendo una enorme quantità di informazioni che sarebbe difficile raccogliere in prima persona.

-videocamere (anche IR per animali notturni): nel caso di animali molto veloci o in volo però le foto-videotrappole compatte sono inadatte perché troppo lente, in questi casi risultano molto più utili delle videocamere per la ripresa continua e nel caso di soggetti/set fotografici notturni è importante che queste videocamere siano dotate di infrarossi. Una foto-videotrappola compatta per esempio non è in grado di filmare in tempo un pipistrello che passa a bere su una pozza d’acqua o un barbagianni che entra o esce in volo dalla finestra di un casolare; invece con una videocamera si opera in registrazione continua per 2-4 ore dopo l’imbrunire e riguardando con attenzione il video registrato sarà possibile scovare anche gli animali più veloci.

 

 

4) Fase operativa: lo scatto

Finalmente si arriva all’ultima fase, quella finale, lo scatto. In questa fase si raccolgono i risultati di tutto il lungo lavoro precedente ed è, come è facile immaginare, il momento più bello. Non sempre però si arriva a questa fase purtroppo, spesso infatti capita che nonostante lo studio e il lavoro di ricerca non si arrivi a poter poi eseguire gli scatti desiderati.

 

 

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