Manuale di fotografia agli animali: avvicinare/attirare gli animali: 6) L'acqua
“L’acqua è vita”: è una frase che
abbiamo sentito spesso ed è verissima, in tutti i sensi
in cui può essere intesa (la vita è nata dall’acqua, gli
esseri viventi sono composti principalmente da acqua).
Tutti gli animali hanno bisogno di acqua e una fonte di
acqua anche piccola è in grado di attirarne in gran
quantità soprattutto nei momenti di scarsità di questo
prezioso liquido. L’acqua è fondamentale per gli animali
che la utilizzano sia per bere che per fare il bagno.
L’acqua è un ottimo attrattivo sia
per Uccelli che per Mammiferi; non solo essa funziona
come attrattivo consentendo di eseguire scatti classici
come i ritratti ma l’acqua offre anche la possibilità di
ottenere scatti più particolari per esempio di tipo
comportamentale (animali mentre bevono o mentre fanno il
bagno) oppure sfruttando i riflessi non solo del
soggetto ma anche dell’ambiente circostante.
Generalmente è l’estate il periodo
in cui l’acqua funziona particolarmente bene come
attrattivo proprio perché a causa della siccità può
essere molto scarsa in certi ambienti. Ma anche
l’inverno, dal lato opposto, può rappresentare un ottimo
periodo per sfruttare l’acqua come attrattivo, solo
quando il freddo è molto intenso e tutte le fonti
d’acqua presenti in natura sono completamente
ghiacciate; anche in questo caso posizionare uno
stagnetto artificiale con acqua liquida risulterà un
attrattivo micidiale per moltissime specie sia di
Uccelli che di Mammiferi.
Fornire acqua liquida in Estate
quando è molto secco e caldo e in inverno quando tutte
le fonti di acqua sono ghiacciate risulterà anche di
grande aiuto per gli animali selvatici.
A scopo fotografico si possono
sfruttare sia le fonti di acqua naturale come ad esempio
una pozzanghera, uno stagno, un laghetto, un ruscello e
così via, sia si possono creare appositamente dei punti
d’acqua più o meno grandi. Di solito i punti d’acqua
artificiali e costruiti appositamente sono migliori
proprio perché siamo noi a controllare l’accesso,
l’esposizione, lo sfondo etc mentre non sempre nei punti
d’acqua naturali questo è possibile.
Come abbiamo detto possono essere
diverse, da un ruscello a uno stagno, da una pozzanghera
a un laghetto. Il vantaggio delle fonti d’acqua naturali
è che ci sono già e non bisogna costruirle ma lo
svantaggio è che non sempre e non tutte presentano una
buona situazione per essere sfruttate fotograficamente;
per esempio possono trovarsi in posizioni non adatte
come luce, possono avere sponde molto ampie che
renderebbero imprevedibile il punto dove può arrivare un
animale, oppure possono avere sponde a distanza
eccessiva per la fotografia, senza considerare il fatto
che si possono anche seccare o ghiacciare e quindi
diventare inutilizzabili.
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Nella maggioranza delle situazioni
per ottenere i migliori risultati fotografici è bene che
il fotografo costruisca un punto d’acqua apposito e già
organizzato per ottenere i migliori risultati
fotografici.
Lo stagnetto artificiale può essere
grande o piccolo, rialzato o a terra.
Diverse caratteristiche devono
essere prese in considerazione anche in funzione delle
specie che vogliamo attirare e fotografare.
I parametri da valutare nella
costruzione di un punto d’acqua artificiale sono i
seguenti:
a) Altezza da terra/accessibilità
Uno stagnetto artificiale può
essere costruito sia a terra che rialzato e i motivi
possono essere diversi:
-Uno stagnetto alto 80-100 cm da
terra consente di avere un punto di ripresa migliore
perché si avrebbero i soggetti alla stessa altezza
dell’obiettivo fotografico (nel caso ci si posizioni a
fotografare dentro un capanno). Con uno stagnetto a
terra sarebbe più difficile ottenere un buon punto di
ripresa a meno che non si faccia un capanno
semi-interrato o non ci si stiri a terra per scattare
-Uno stagnetto rialzato impedisce
che certi animali come i Cinghiali o cani liberi possano
distruggerlo.
Se però si vogliono fotografare
mammiferi lo stagnetto nella maggior parte delle
situazioni deve essere realizzato a terra; tassi o
istrici non sono degli arrampicatori e dunque
difficilmente potrebbero arrivare su uno stagnetto
rialzato anche costruendo delle strutture di accesso.
b) Dimensione
La dimensione dello stagnetto
artificiale è importante e può influenzare le specie che
possono arrivare e non solo.
Stagni di grandi dimensioni (e con
punti profondi) per esempio 2x3 metri o più grandi si
possono essiccare con molta più difficoltà e
richiederebbero meno lavoro di gestione. Inoltre stagni
del genere possono consentire la vita autonoma di certe
specie di pesci e anfibi migliorando ulteriormente le
possibilità fotografiche. Inoltre uno stagno di una
certa dimensione può attirare specie animali che
difficilmente userebbero uno stagnetto più piccolo come
ad esempio Caprioli o Cervi, Lupo o grandi rapaci.
Uno stagnetto di piccole dimensioni
(per es 100x60 cm) è più rapido e facile da costruire ma
dovrà essere costantemente rifornito di acqua nel
periodo secco e non può consentire la vita di pesci e
anfibi.
c) Profondità dell’acqua
La profondità dell’acqua influenza
molto le specie che possono arrivare ed il loro
comportamento. In genere comunque si risolve facilmente
creando diverse profondità attraverso sponde che
degradano dolcemente così da avere una zona con acqua
più bassa che diventa via via più profonda e dunque
fornisce situazioni adatte a ogni specie. Uno stagno con
profondità costante di 10 cm e sponde ripide, per
esempio, impedirebbe ai piccoli passeriformi di potersi
fare il bagno e consentirebbe loro, forse, solo di bere;
al contrario uno stagno con profondità costante
dell’acqua di 1-2 cm non consentirebbe ad un Allocco di
potersi fare il bagno ma solo di bere.
La soluzione ideale quindi, a
prescindere dalla dimensione dello stagno, è quella di
creare un fondo che scenda gradualmente, così da avere
sponde con acqua bassa e arrivare a profondità maggiore
verso il centro dello stagnetto so solo da un lato. Per
piccoli stagni si può arrivare fino a 5-6 cm di
profondità, mentre per stagni più grandi si può arrivare
anche a 30-40 cm o più nel punto di massima profondità.
d) Ambientazione
L’ambientazione deve ovviamente
essere naturale così da ottenere foto più piacevoli
possibile. A prescindere da come sia stato realizzato lo
stagnetto (scavato in terra o con sottovasi o altre
forme etc), si deve “arredare” in modo naturale tutto
l’ambiente intorno, soprattutto i bordi e le sponde. Per
fare questo si usano foglie, muschio, cortecce, sassi di
fiume.
e) Forma
La forma dello stagno è un fattore
da non trascurare, non importa, a scopo fotografico, che
sia per forza una forma naturale, può anche avere dei
bordi rettilinei ma l’importante è che sia una forma
allungata dunque con due lati più corti e due lati più
lunghi, quindi ad esempio anche un rettagolo può andare
bene. Lo stagnetto rispetto al capanno (o viceversa) va
posizionato in modo tale da puntare su uno dei due lati
più corti per facilitare l’inquadratura dei soggetti.
Quando si pianifica la
realizzazione di un punto d’acqua artificiale si deve
considerare anche un aspetto logistico molto importante
e cioè la possibilità di rifornirlo d’acqua nei periodi
di siccità se lo stagno non è abbastanza grande.
Inoltre, per sfruttare l’acqua come
potentissimo attrattivo durante l’inverno bisogna
considerare questo ulteriore aspetto logistico, cioè la
possibilità di eliminare il ghiaccio tutti i giorni, al
mattino, e rifornire con acqua liquida.
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Una volta costruito o trovato un
punto d’acqua si può scattare in vari modi in funzione
dei soggetti e delle situazioni.
In presenza di acqua è possibile
fotografare sia di giorno che di notte; per esempio,
anche in un punto d’acqua rialzato, dove non arrivano i
mammiferi, potrebbero arrivare rapaci notturni a bere
e/o fare il bagno.
Sono principalmente 3 le tecniche
per fotografare presso i punti d’acqua naturali o
artificiali, vediamole nel dettaglio:
Capanni e nascondigli
L’uso di un
capanno, fisso o
mobile, o di un nascondiglio è il metodo classico per
fotografare nei pressi dei punti d’acqua. Come già detto
più volte in questo manuale è molto più redditizio usare
capanni o nascondigli fissi così da abituare meglio gli
animali, che potrebbero spaventarsi se si vedessero
comparire all’improvviso un capanno mobile vicino alla
fonte d’acqua.
Scattare attraverso un capanno
consente il vantaggio di poter puntare soggetti anche in
posizioni diverse, ma attenzione a non muovere troppo
l’obiettivo perché si rischia di spaventare i soggetti
più paurosi come i rapaci.
Fotografia automatica
Se si ha la possibilità di avere un
solo punto dove i soggetti arrivano a bere o a fare il
bagno, sia che si tratti di un punto d’acqua naturale
che artificiale, si può scattare con metodi alternativi
al capanno come ad esempio la fotografia automatica (fototrappole)
ola fotografia remota (analizzata nel paragrafo
successivo). Il vantaggio del fototrappolaggio è che
questo sistema può lavorare per tempi molto prolungati,
notte e giorno e può cogliere dunque molti più soggetti,
anche i più timidi. Se lo stagno è per esempio
frequentato dall’allocco che durante la notte viene a
bere e/o farsi il bagno, una fototrappola adeguatamente
posizionata e impostata è la soluzione migliore,
soprattutto se i soggetti non arrivano in orari
costanti. Ovviamente per fare in modo che il sistema
possa scattare buone foto anche di notte vanno abbinati
anche uno o più flash. Chiudere il diaframma consentirà
di avere una maggiore profondità di campo e dunque
massimizza le probabilità di avere i soggetti a fuoco.
Maggiori dettagli sulla
tecnica del fototrappolaggio verranno descritti nel
capitolo apposito.
Fotografia remota
Come il fototrappolaggio può essere
utilizzata la tecnica della fotografia remota solo se i
soggetti che frequentano il punto d’acqua accedono sullo
stesso lato o sullo stesso punto. Il vantaggio di questa
tecnica (descritta nei
dettagli in un apposito capitolo) è che è il fotografo a poter
decidere il momento dello scatto e dunque cogliere i
soggetti in pose o situazioni più particolari (nel
fototrappolaggio invece la fotocamera scatta in modo
automatico in base agli input del sensore e non sempre
coglie il momento migliore per lo scatto). In alcuni
casi, come ad esempio nelle vicinanze dei siti
riproduttivi, la fotografia remota consente di ridurre
al minimo l’eventuale disturbo dovuto alla presenza del
fotografo, ma non è il caso della fotografia presso i
punti d’acqua anche perché se si è costruito un buon
capanno fisso gli animali si abitueranno molto presto;
allora rispetto allo scatto diretto da capanno o
nascondiglio invece quali sarebbero i vantaggi? In
questo caso l’uso della fotografia remota, tramite
telecomando, consente di scattare con obiettivi più
corti come ad esempio il grandangolo, così da ottenere
foto particolari e ambientate. Come verrà spiegato
meglio nel capitolo dedicato a questa tecnica, un grosso
problema che si presenta quando si usano obiettivi molto
corti o grandangolari è il rumore dello scatto che può
spaventare i soggetti, a parte soluzioni casalinghe come
avvolgere la fotocamera in un box con della spugna
interna per migliorare l’insonorizzazione, la soluzione
ideale ci viene offerta dalle moderne fotocamere
mirrorless che possono scattare in modalità totalmente
silenziosa (non avendo parti meccaniche in movimento).
Le tecniche dettagliate,
le attrezzature, i trucchi e i segreti della fotografia
presso fonti d'acqua naturali o costruendo punti d'acqua
artificiali sono spiegati nel
manuale avanzato sulla fotografia
degli animali
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