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Aspetti etici e legali della fotografia naturalistica

 

 

Fiorrancino, regulus ignicapillus, firecrest Sommergoldhähnchen, reyezuelo listado, Roitelet à triple bandeau

 

Sintesi

-L'uso di richiami acustici, anche elettronici, non è vietato dalla legge (dettagli), ma un loro uso errato può avere effetti negativi sugli animali e far ricadere nel disturbo della fauna, che è vietato per legge.

-Gli effetti negativi dei richiami acustici artificiali vanno  da una semplice modifica del loro comportamento a effetti ben più gravi come ad esempio attirare predatori, distrarre dalla cova, disturbare la nidificazione, ridurre il tempo di foraggiamento, stressare i soggetti etc.

-Quando e perché non utilizzarli:

1) I richiami non vanno mai utilizzati vicino ai siti di riproduzione

2) Il volume non va mai tenuto alto e soprattutto i richiami non vanno usati per tempi lunghi, soprattutto se si ottiene la reazione dei soggetti, bastano pochi minuti per qualche foto e poi si spegne il richiamo.

3) I richiami non vanno utilizzati in nessun caso per alcune specie particolarmente protette e sensibili come il Lupo ("wolf howling")

-Quando e come si possono usare:

1) Volume basso

2) Bassa frequenza e durata: accendere per massimo 1 minuto quindi spegnere, al massimo riprovare altre 2-3 volte dopo alcuni minuti di pausa

 

Introduzione

I biologi usano spesso dei richiami (tecnica spesso chiamata "playback") per monitorare le popolazioni di animali, ad esempio per i rapaci diurni o notturni, per i Passeriformi ma anche per alcune specie di Mammiferi come il lupo.

Come per altre tecniche, anche l'uso di richiami acustici può arrecare disturbo o addirittura provocare dei danni se condotto in maniera errata e senza le dovute precauzioni.  Per esempio nei rapaci diurni (Grier & Fyfe, 1987) l'esecuzione continuativa di richiami può attirare le femmine adulte provocandone un allontanamento del nido che rimane esposto ai predatori (Corvidi, Mustelidi etc).

Con la larga diffusione di smartphone, lettori mp3 e amplificatori portatili l’uso dei richiami per attrarre gli uccelli è aumentato esponenzialmente e con esso anche il dibattito sull’eticità di questa tecnica.

Indubbiamente i richiami sono  uno dei metodi più usati sia dai birdwatchers che dai fotografi per fare uscire allo scoperto specie molto elusive come i Silvidi; non è però chiaro se l’uso dei richiami possa avere un impatto significativo sugli uccelli.

Fondamentalmente tutte le attività a contatto con la natura possono disturbare gli animali, ogni cosa che l’uomo fa quando si trova nell’ambiente naturale può avere un impatto, anche solo stare seduti su una roccia a osservare in silenzio (disturbo involontario: per esempio, potremmo essere seduti vicinissimi ad un nido senza accorgercene).

Da un punto di vista del disturbo, che i richiami elettronici siano vietati o meno, nulla cambia rispetto all'uso della voce o del pishing che hanno lo stesso effetto sugli animali rispetto ad un richiamo elettronico.

 

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Aspetti legislativi in Italia

Da un punto di vista legale l'argomento "richiami acustici" è stato affrontato e sviscerato in tantissime discussioni; molte persone sono del parere che i richiami acustici siano vietati per legge, facendo riferimento alla legge 157/92, Art. 21, lettera r) che cita:

" Art. 21.

(Divieti)

1. E' vietato a chiunque:

r) usare a fini di richiamo uccelli vivi accecati o mutilati ovvero legati per le ali e richiami acustici a funzionamento meccanico, elettromagnetico o elettromeccanico, con o senza amplificazione del suono;"

 

Ciò che spinge in errore nell'interpretazione della legge è il "chiunque": generalmente si pensa che il "chiunque" si riferisca a tutti (cacciatori, fotografi etc.) mentre in realtà si riferisce solo all'uso venatorio.

In conclusione alle numerosissime discussioni scaturite sull'argomento si è finalmente arrivati alla chiarezza: i richiami elettronici per usi diversi dalla caccia (birdwatching o fotografia) NON sono vietati ma un loro uso errato può comunque creare disturbo e si può quindi ricadere nella legge sul disturbo della fauna selvatica (Art. 21, lett O, legge 157/92). Questa conclusione viene ritenuta ufficiale in quanto confermata dall'Ufficio Stampa del Corpo Forestale dello Stato e dal maggior esperto italiano sulla legge 157/92 Augusto Atturo.

"E' vero che i divieti valgono per "chiunque". Comunque la giurisprudenza sul furto venatorio ha chiarito che le disposizioni dell'art.21 della legge 157/92 sono destinate al cacciatore (e che quando non c'è licenza di caccia si applica il furto, ma questo sempre quando si commette una uccisione/sottrazione degli animali selvatici alla disponibilità dello Stato).
Comunque anche volendo dare un'assoluta applicazione letterale, il divieto di uso richiami elettoacustici con sparo ha una sua sanzione penale. L'uso delle registrazioni senza attività venatoria non ha invece sanzioni; infatti non è vero che c'è sanzione amministrativa con l'uso dei richiami senza tentativo di apprensione illecita. Le sanzioni amministrative contengono un rimando all'art. 5 della 157/92 (richiami vivi e allevamenti) e quindi la ratio della norma sanzionatoria amministrativa sembra destinata all'uso di animali vivi. Conforta questa lettura anche il pronunciamento dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che con Provvedimento n. 5165 (istruttoria PI1296-“Strumenti venatori” a carico di Plurifon & C.) del 3/7/1997, pubblicata sul Bollettino n. 27/1997, ha deliberato che una pubblicità pubblicata sulla rivista Diana riguardante alcuni modelli di riproduttori magnetici di canti di uccelli selvatici a ciclo continuo (raffigurati anche fotograficamente),sia pure con l’avvertenza del divieto d ’uso venatorio in Italia in caratteri più piccoli del complessivo messaggio,costituisce, dato che il “target” della rivista è costituito da lettori cacciatori, pubblicità ingannevole ai sensi degli artt. 1, comma 2, e 2, lettera b), con riferimento all'articolo 3, lettere a) e c), del Decreto Legislativo n. 74/92 e ne vieta, pertanto, con effetto immediato, l'ulteriore diffusione. Il garante, in sostanza, afferma che è pubblicità ingannevole reclamizzare il plurifon vicino ad immagini di cartucce, ma non si sogna di dire che il plurifon non può essere venduto o usato per scopi non venatori."

 

 

E’ importante ricordare infine che l’uso di richiami è proibito in molte aree protette dal loro regolamento interno dunque evitate di usare richiami in questi posti ed evitate anche di usare richiami in luoghi ove vi sia una elevata concentrazione di fotografi o birdwatchers che usano a loro volta i richiami.

 

rampichino, certhia brachydactyla, short toed tree creeper, agateador común, Grimpereau des jardins,

 

Pericolosità dei richiami

I richiami artificiali potrebbero provocare disturbo o danni agli Uccelli in diversi modi, conoscerli è molto importante per capire come usare al meglio questa tecnica per minimizzare ogni rischio di disturbo.

-Possono provocare aggressività e litigi tra maschi di territori confinanti che vengono entrambi attratti dal richiamo artificiale

-I richiami possono causare stress soprattutto nei maschi e soprattutto nel periodo riproduttivo, facendo consumare loro energie in modo innaturale per scacciare “l’intruso”

-I richiami attraggono allo scoperto specie solitamente elusive che vivono ben protette nella vegetazione (come ad esempio i Silvidi) esponendoli così ai predatori

-I richiami distraggono gli individui dalle loro attività (cova, alimentazione dei pulli, difesa della nidiata, alimentazione).

 

Analisi della letteratura scientifica

Nessuna ricerca ha mai dimostrato l’impatto negativo del playback sugli uccelli a livello di popolazione (Sibley D., 2011); questo non vuol dire che la pratica del playback sia benigna, solo che non sono stati documentati effetti negativi.

In uno studio (Mennill et al 2002) si è visto che i maschi di alto rango di Paride Americana (Poecile atricapillus) esposti a playback aggressivo hanno perso il loro status di alto rango perché le loro partner e i vicini apparentemente li percepivano come perdenti, incapaci di cacciare via l’intruso; questo porta a una perdita di fitness riproduttiva poiché le femmine tendevano ad accoppiarsi poi con altri maschi di rango minore; lo studio non ha però trovato cambiamenti nello status dei maschi di basso rango e nessuna riduzione del tasso medio di involo nei nidi all’interno dell’area di studio; a voler speculare, questo studio suggerisce un’altra possibilità: i maschi esposti a playback a ridotta frequenza, all’inverso, potrebbero guadagnare uno status più alto perché “vincerebbero” sempre il confronto con “l’intruso”.

In contrasto con lo studio appena citato, un'altra ricerca sul Vireo capinero ha evidenziato che usando apparati stereo alla massima potenza per oltre 6 ore al giorno durante tutta la stagione riproduttiva si è riusciti ad attrarre individui di questa specie in habitat precedentemente non occupati in Texas (Ward and Sclossberg, 2004); inoltre si è visto che i maschi rispondevano ai richiami elettronici all’inizio della stagione riproduttiva ma man mano che la stagione avanzava hanno iniziato a reagire sempre di meno, abituandosi; queste coppie soggette a richiami hanno avuto tassi di involo molto alti durante la stagione analizzata dallo studio (Schlossberg and Ward, 2004).

Dagli esempi precedenti si può trarre la conclusione che gli effetti dei richiami artificiali sono molto variabili da specie a specie e da situazione a situazione.

 

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Linee guida per il corretto uso dei richiami acustici

 

Durata

Mai emettere richiami in modo continuo. Questo oltre che disturbare è anche poco utile ai fini di una risposta, spesso infatti si ottiene l’effetto opposto spaventando i soggetti invece che attrarli. Inoltre emettere richiami in modo prolungato, come detto a proposito degli studi citati in precedenza, provoca un’abituazione dei soggetti che smetteranno di reagire al richiamo anche nel giro di pochi minuti. I richiami vanno usati solo per brevi momenti, dai 30 secondi al minuto, e quindi spenti, questo non solo evita di spaventare i soggetti ma li incuriosisce maggiormente facilitandone l'uscita alla scoperta.

 

Volume

Il volume non deve mai essere eccessivo. Per la maggior parte delle specie è già sufficiente il volume della cassa integrata negli smartphone. Come regola generale il volume dovrebbe essere più basso del volume del canto naturale della specie che si sta richiamando. Il volume di solito dipende dalla dimensione del territorio di una specie, specie come i Passeriformi hanno piccoli territori e richiedono volume basso mentre altre specie con ampi territori come per esempio i rapaci richiedono un volume maggiore.

 

Conoscenza e rispetto dei soggetti

Bisogna usare i richiami con cognizione di causa e conoscere bene la biologia della specie che stiamo richiamando. Spesso il richiamo può non provocare disturbo ma altri danni! Per esempio, Regolo e Fiorrancino, tra i più piccoli Uccelli d’Europa, rispondono sempre ai richiami, durante tutte le stagioni dell’anno; queste specie, date le loro minuscole dimensioni, hanno un metabolismo rapidissimo, soprattutto d’inverno, e devono cibarsi continuamente; inoltre non si abituano al richiamo e continuano a reagire ad esso fin quando viene emesso; dunque se state richiamando Regolo o Fiorrancino d’inverno, vista la loro elevata reattività, fatte le prime foto, spegnete subito il richiamo, altrimenti rischiate di distrarre i soggetti dall’alimentarsi con relative dannose conseguenze sulla loro vita (se non si nutrono abbastanza durante il giorno potrebbero non superare le lunghe e fredde notti invernali).

 

Pianificazione

Non riproducete richiami a caso cercando di richiamare specie che non sapete se sono presenti nella zona. Una importante regola generale è quella di richiamare una specie solo se l’abbiamo vista o l’abbiamo sentita nelle vicinanze o se sappiamo con sicurezza che sia presente nel posto dove stiamo operando; è inutile richiamare insistentemente una specie che non è presente nel posto.

 

Risposta

Se non si ottiene risposta (acustica o visiva) dopo 30-60 secondi, si può riprovare di nuovo brevemente il richiamo altre 2-3 volte per un totale di 5 minuti; se ancora non si ottiene risposta è inutile insistere ed è meglio smettere. Può essere però utile riprovare dopo 15-30 minuti a ripetere la procedura, questo perchè molte specie a volte non rispondono subito, rimangono in silenzio, ma si avvicinano alla fonte del richiamo senza che magari ci si accorga della loro presenza.

 

Evitare momenti e punti sensibili

È risaputo che i richiami funzionano al meglio nella stagione riproduttiva, soprattutto nella parte iniziale della stagione riproduttiva durante il periodo dei corteggiamenti e della marcatura acustica del territorio ma questo è anche uno dei momenti più delicati e l’uso di richiami acustici potrebbe arrecare un grosso disturbo ai soggetti. Dunque a maggior ragione sarebbe da evitare l'uso dei richiami nelle vicinanze dei siti di nidificazione, per lunghi periodi e/o a volume troppo alto. Simulare artificialmente la presenza di un altro maschio nel territorio di una coppia riproduttiva potrebbe indurre i soggetti a distrarsi dalle attività che stavano svolgendo, soprattutto se il richiamo viene emesso per tempi prolungati e ciò vuol dire che la femmina potrebbe alzarsi dal nido lasciando raffreddare le uova o i pulli, ma anche che maschio e femmina smettano di cercare cibo per alimentare i pulli o a causa del richiamo che li distrae non svolgano il loro ruolo di protezione della nidiata da eventuali predatori.  

 

Evitare specie sensibili

Con alcune specie particolarmente sensibili e protette, ad esempio il Lupo tra i Mammiferi, e alcune specie di rapaci diurni (Lanario, Falco Pellegrino, Falco della Regina etc), soprattutto in periodo riproduttivo e vicino ai siti di nidificazione, l’uso di richiami acustici (tecnica del “Wolf Howling” nel caso del Lupo) è da evitare assolutamente e può essere attuato solo da ricercatori in possesso dei necessari permessi. 

 

Bibliografia

GRIER, G. W., AND R. W. FYFE. 1987. Preventing research and management disturbance. Pages 173-182. In: Raptor management techniques manual. B. A. G. Pendleton, B. A. Millsap, K. W. Kline, and D. M. Bird, (eds). Natl. Wildl. Fed., Washington, D.C. (capitolo 19 pagina 351 nel nuovo manuale)

Mennill, D. J., L. M. Ratcliffe, and P. T. Boag. 2002. Female Eavesdropping on Male Song Contests in Songbirds. Science: 296: 873 

Schlossberg, S. R. and M. P. Ward. 2004. Using Conspecific Attraction to Conserve Endangered Birds. Endangered Species Update 21:132-138.

Sen, S. K. Bird Call Playback, Ethics and Science.

Sibley, D. 2011 The proper use of Playback in Birding. 

Ward, M. P. and S. Schlossberg. 2004. Conspecific Attraction and the Conservation of Territorial Songbirds. Cons. Biol. 18: 519-525. pdf here  

Watson DM, Znidersic E, Craig MD. Ethical birding call playback and conservation. Conserv Biol. 2019 Apr;33(2):469-471

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