Aspetti etici e legali della fotografia naturalistica:
fotografia vagante e da appostamento
Introduzione
Due delle tecniche di fotografia naturalistica più utilizzate
sono:
-la fotografia vagante, a piedi o in auto
-l’appostamento
In generale queste tecniche non hanno gravi conseguenze sulla
fauna in termini di disturbo ma devono essere applicate
correttamente per minimizzare ogni rischio. Vediamole in
dettaglio.
Si ricorda che tutti i suggerimenti riportati successivamente
valgono comunque per tutte le tipologie di fotografia
naturalistica, non solo quella vagante o d’appostamento.
-rispettare le proprietà private e i divieti: non entrare, a
piedi o in macchina, in strade private dove sia
espressamente indicato; non cercare di scavalcare sbarre
o recinti; non attraversare a piedi o addirittura in
macchina i campi coltivati. Nelle aree protette
rispettare i divieti, non addentrarsi in zone
particolarmente protette (ad esempio Zone A) e
rispettare i sentieri consentiti.
-non inseguire i soggetti: sia a piedi che in macchina è
assolutamente da evitare l’inseguire i soggetti sul
campo, che siano ungulati o lupi o rapaci o limicoli
(come nel caso del Piviere tortolino). Se si sta
fotografando, per esempio, in un campo frequentato da
gufi di palude bisogna evitare di addentrarsi nel campo,
a piedi o in macchina, per avvicinarsi di più ai
soggetti; questo comportamento infatti potrebbe indurre
i soggetti ad abbandonare l’area.
-non disturbare situazioni delicate: non avvicinarsi troppo a
cuccioli o adulti con cuccioli (ad esempio ungulati o
rendez vous di lupi) o a risorse trofiche importanti
come carcasse utilizzate da predatori o alberi da frutto
(ad esempio nel caso degli orsi nel periodo di
iperfagia). Spaventare gli animali in queste situazioni
può avere conseguenze molto negative ad esempio i
cuccioli nella fuga potrebbero farsi male o attraversare
strade con relativo rischio di rimanere investiti, o
avvicinarsi troppo ad abitazioni; girare a piedi
all’interno di un rendez vous di lupi porterà molto
probabilmente gli adulti a spostare i cuccioli in
un’altra zona e questo potrebbe risultare pericoloso
perché potrebbe portare i lupi ad attraversare strade
trafficate o in zone molto più pericolose, ad esempio
fuori dall’area protetta.
-non uscire dai sentieri: anche laddove non ci siano divieti,
uscire dai sentieri per avvicinarsi maggiormente ai
soggetti non è mai una buona idea. Molti ungulati per
esempio rimangono tranquilli a pascolare sui campi anche
nelle vicinanze di sentieri frequentati da persone o con
traffico veicolare ma non appena si esce dal percorso se
ne provoca la fuga con relative conseguenze come il
pericolo che gli animali in fuga attraversino strade
trafficate o che smettano di frequentare quel posto.
-essere impercettibili: anche allo scopo di avere situazioni
fotograficamente più vantaggiose e animali più vicini, è
importante sapersi muovere nel modo più impercettibile
possibile; gli animali infatti, soprattutto i mammiferi,
possono percepire la presenza degli umani in diversi
modi, visivamente, acusticamente e olfattivamente.
Evitare di vestirsi con colori troppo sgargianti,
evitare di fare rumore quando si cammina o di
chiacchierare a voce alta, evitare di usare profumi o
altri odori che possano insospettire gli animali,
muoversi sempre controvento sono consigli di base per
ridurre il disturbo il più possibile nella fotografia
vagante.
-evitare gruppi di persone: soprattutto nella fotografia
vagante a piedi è importante evitare grossi
assembramenti di persone; muoversi da soli è sempre la
cosa migliore o al massimo in due. Un numero maggiore di
persone tende a disturbare di più ed essere più
percepibile agli animali.
-evitare di spaventare deliberatamente gli animali: spesso i
fotografi vogliono deliberatamente spaventare i soggetti
per provocarne la fuga e poter ottenere così foto
d’azione, ad esempio facendo rumore, o suonando il
clacson dell’automobile. Questo tipo di comportamento è
assolutamente da evitare anche perché in molte
circostanze è vietato legalmente.
-non scendere dall’auto in presenza di animali: se si sta
praticando fotografia vagante dall’auto, solitamente ci
si ferma accostando a bordo strada quando si individua
un animale da fotografare; in questi casi è importante
non uscire dal veicolo perché si potrebbe facilmente
provocare la fuga del soggetto e di conseguenza potrebbe
aumentare il rischio di provocare disturbo o danni (un
soggetto in fuga può per esempio attraversare una strada
trafficata con tutti i rischi connessi). Molti animali
infatti, come si è già detto, sono abituati alle
automobili che dunque rappresentano degli ottimi capanni
fotografici e dunque non è conveniente uscire dall’auto
quando si è in presenza di soggetti.
-Nella fotografia vagante notturna evitare di disturbare
(illuminare, flashare) eventuali animali diurni trovati
a riposarsi
-nella fotografia di specie confidenti (es: piviere tortolino)
evitare di avvicinarsi troppo ai soggetti e farli
involare; in caso di involo non inseguirli per tentare
di scattare altre foto!
-avere sempre i permessi necessari: anche se non si
costruiscono appostamenti fissi o capanni veri e propri,
e ci si limita all’uso di un capanno mobile o della
semplice rete mimetica bisogna sempre avere i permessi
necessari, sia che ci si trovi in un’area protetta sia
che ci si trovi in una proprietà privata. Va ricordato
che nelle aree protette spesso vigono dei regolamenti
interni che vietano ogni tipo di fotografia o ripresa
senza il permesso dell’ente.
-essere
impercettibili: come per la fotografia vagante anche
negli appostamenti bisogna cercare di ridurre al minimo
la possibilità che gli animali possano percepire la
vostra presenza, sia a livello uditivo che olfattivo che
visivo. Se si usa un capanno mobile, per esempio, non si
pensi che gli animali siano così stupidi da non
accorgersi che della presenza del fotografo e del
capanno stesso; il capanno non va mai montato in
posizione troppo visibile in mezzo a un campo, ma è
sempre bene nasconderlo il più possibile sfruttando la
vegetazione presente per esempio un cespuglietto o una
siepe a bordo del campo. Lo stesso dicasi per la
mimetizzazione semplice con rete o telo mimetico.
Durante l’appostamento bisogna stare in silenzio e se si
sta usando una mimetizzazione semplice (rete mimetica o
telo mimetico) è altrettanto importante non muoversi o
farlo con movimenti molto piccoli e lenti.
-Orari: quando ci si apposta sia per fotografare mammiferi che
per fotografare rapaci diurni o altri soggetti (ad
esempio Uccelli acquatici) è bene giungere sul posto con
il favore del buio all’alba, o nel caso di appostamenti
al tramonto è bene giungere sul posto almeno un paio
d’ore prima del tramonto. L’avvicinamento al
nascondiglio deve essere fatto nel silenzio più totale.
Spaventare gli animali già all’arrivo molto
probabilmente porterà ad una sessione fotografica senza
foto. Inoltre non bisogna uscire allo scoperto fin
quando gli animali sono presenti sulla scena, anche se
la sessione fotografica è terminata (schede di memoria
piene e/o batterie scariche). Questo è importante per
evitare di spaventare i soggetti, che, altrimenti,
potrebbero non farsi più vedere nei giorni successivi,
soprattutto in situazioni molto delicate per esempio una
radura frequentata da Lupi o da Cervi durante il periodo
del bramito.
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