L'illuminazione
artificiale è di importanza fondamentale in molte
tecniche di fotografia naturalistica anche se esiste una
percentuale di fotografi naturalisti che preferisce
usare solo la luce naturale. Avere fonti di luce
artificiale consente di:
1) Scattare in
condizioni di luce assente (foto notturne)
2) Scattare in
condizioni di luce ridotta senza bisogno di usare
costosissime fotocamere con ottima resa ad alti ISO
3) Scattare in
condizioni di luce non adatta per esempio luce dura,
ombre a macchia di leopardo etc.
4) Migliorare la luce
ambiente creando particolari effetti di illuminazione
Il classico sistema di
illuminazione nella fotografia è il Flash ma negli
ultimi anni si sono molto diffusi anche i pannelli a Led
grazie alle nuove tecnologie che hanno consentito di
avere Led molto potenti ed efficienti a basso costo.
Un flash produce un
lampo di luce più o meno breve (ma la lunghezza del
lampo è difficilmente visibile a occhio nudo) e più o
meno intenso che illumina la scena inquadrata; il lampo
è molto forte, molto più intenso rispetto a un
illuminatore led, anche in un flash di piccole
dimensioni; questo è possibile grazie ad un condensatore
presente nel flash che "accumula" energia,
sprigionandola tutta insieme nel lampo; lo svantaggio di
questo meccanismo è l'assorbimento di energia, il
condensatore infatti per rimanere sempre carico e pronto
ad emettere un lampo assorbe continuamente energia dalle
batterie, ecco perchè un flash ha una autonomia molto
inferiore rispetto ad un pannello a Led o una torcia.
Esistono diversi modelli
di flash utilizzabili in fotografia naturalistica,
alcuni specializzati per determinati tipi di fotografia
per esempio quelli macro o quelli subacquei. La scelta
corretta del flash è sempre difficile per questo è
importante conoscere le caratteristiche di un flash così
da poter decidere meglio quale modello acquistare.
La potenza di un flash
si misura con un valore chiamato Numero Guida (NG);
questo numero rappresenta la potenza di un flash quindi
più è alto e maggiore sarà la distanza a cui arriverà la
luce del flash. Ma il NG in realtà non misura
direttamente una potenza, bensì un'apertura di
diaframma; attraverso una formula molto semplice è
possibile, in base al numero guida specifico di un
flash, calcolare quale diaframma impostare sulla
fotocamera per illuminare correttamente un soggetto ad
una determinata distanza e ad Iso 100; la formula è la
seguente: Diaframma = NG/Distanza; il tutto è riferito
ad un obiettivo da 50mm e Iso 100; quando si espone con
luce flash i tempi non sono importanti perchè essi non
influenzano l'esposizione dunque gli unici parametri da
considerare sono il diaframma e gli iso; al raddoppiare
degli Iso raddoppia anche il numero guida. Tutti questi
calcoli erano importanti quando i flash erano manuali,
ma dopo l'introduzione del TTL diciamo che è inutile
fare tutti questi calcoli anche se il bravo fotografo
dovrebbe conoscere le leggi fisiche alla base della
fotografia perchè in alcune situazioni sono utilissime.
In genere i flash integrati nelle fotocamere hanno
numeri guida di circa 12-13 mentre i flash esterni
possono andare da 20-25 fino anche a 60 in base al
modello. Quando si usano più flash il calcolo del numero
guida è più complicato perchè la luce dei flash non si
somma in maniera lineare quindi il numero guida di una
coppia di flash non è la somma dei due NG ma è la radice
quadrata della somma dei quadrati dei due NG; per
esempio due flash con NG 36 usati insieme hanno un
numero guida risultante di circa 51.
Non tutti i flash sono
dotati di testa orientabile ma questa funzione è molto
utile e quindi può pesare nella scelta dei flash; la
possibilità di orientare la testa del flash in
orizzontale o verticale consente di illuminare sempre al
meglio il soggetto anche quando il flash è fissato sopra
la fotocamera.
I flash di qualità hanno
la possibilità di modificare il fascio di luce,
allargandone l'angolo o stringendolo attraverso una
funzione di zoom; in questo modo è possibile adattare la
luce ai diversi obiettivi che si stanno utilizzando,
allargandola nel caso di un grandangolo o stringendola
nel caso di un obiettivo da 50 mm o da 70 mm e così via;
infatti la funzione di zoom viene espressa sul flash in
mm, quindi se il flash è impostato a 28 mm esso produrrà
una luce con un angolo di campo uguale a quello di un
obiettivo da 28 mm, se lo zoom è impostato a 105 mm esso
produrrà una luce con un angolo di campo più stretto,
uguale all'angolo di campo di un obiettivo da 105 mm e
così via. Alcuni modelli di flash più moderni modificano
automaticamente lo zoom in funzione dell'obiettivo
utilizzato. Generalmente i flash hanno la possibilità di
variare l'angolo di campo da 24 mm a 105 mm, solo alcuni
modelli possono arrivare oltre, fino a 200 mm.
Ovviamente a un fascio più stretto (quindi più mm)
corrisponde una distanza maggiore distanza raggiunta
dalla luce del flash.
Per aumentare
ulteriormente l'angolo di campo della luce di un flash
si usano dei diffusori (molti modelli hanno un piccolo
diffusore integrato) mentre per restringere
ulteriormente oltre i 105 o 200 mm il fascio di luce si
usano degli aggiuntivi chiamati Lenti di Fresnel (o
Better Beamer).
Questo è uno dei
parametri più utili e importanti che può influenzare la
scelta di un modello piuttosto che un altro; il
condensatore del flash ha infatti bisogno di tempo per
ricaricarsi di energia dopo uno scatto, soprattutto se
si scatta usando una certa potenza del flash; i modelli
di flash più moderni e costosi, di fascia alta hanno
tempi di ricarica del condensatore più rapidi rispetto
ai modelli più vecchi o più economici. Perchè è
importante il tempo di ricarica? perchè è possibile
scattare consecutivamente più foto a potenza elevata
oppure è possibile ottenere flashate a raffica quando si
scatta in raffica con la fotocamera, situazione che come
è comprensibile, può essere molto utile nella fotografia
naturalistica.
Come si è detto in
precedenza i moderni flash hanno sistemi automatici per
regolare l'esposizione in autonomia, questo sistema è
chiamato TTL (Through The Lens: attraverso la lente). Il
sistema TTL è utile in molte situazioni facilitando gli
scatti così da non dover impostare manualmente tutte le
volte i parametri del flash e della fotocamera sebbene
in molte situazioni sia invece fondamentale impostare il
flash manualmente.
Il condensatore di un
flash non ha possibilità di variare la sua potenza
quindi in teoria non è possibile cambiare la quantità di
luce che un determinato flash emette; alcuni flash hanno
la possibilità di impostare diversi livelli di potenza
manualmente, questo avviene non agendo sul condensatore,
come si è detto, ma cambiando la velocità del lampo; per
esempio un flash con numero guida 58 quindi piuttosto
potente, a piena potenza (cioè al 100% della sua
potenza, che si misura in frazioni, quindi a potenza
1/1) produce un lampo di 1/1000 di secondo; se dalle
impostazioni manuali del flash dimezziamo la potenza e
lo impostiamo a 1/2 (cioè a metà della sua potenza,
quindi al 50%) il flash produrrà un lampo di 1/4000, a
1/16 della sua potenza produrrà un lampo di 1/15.000 di
secondo e così via. La possibilità di impostare la
potenza del flash è molto importante soprattutto quando
si fanno foto ad animali in movimento e si usa, in pieno
buio, il solo lampo del o dei flash per congelare un
movimento; impostando il flash a tutta potenza infatti
esso genererà ad esempio un lampo di 1/1000 di secondo
ma potrebbe non essere sufficiente per congelare il
movimento di un pipistrello in volo per esempio; in
questi casi i flash vanno impostati a 1/2 o meglio
ancora a 1/4 o 1/8 della loro potenza massima.
Molti flash hanno anche
la funzione "Strobo": con questa funzione è possibile
impostare il flash per produrre una serie di lampi
(misurata in Hz, cioè lampi al secondo) di una
determinata potenza e per un certo numero totale; questi
lampi multipli vengono emessi dal flash in un solo
scatto della fotocamera e sono utili per eseguire le
così dette foto "stroboscopiche", ad esempio una falena
in volo verrà impressa più volte sullo stessa foto
usando la funzione strobo del flash; se per esempio
impostiamo lo strobo a 10 Hz (cioè 10 lampi di flash al
secondo) per un totale di 5 lampi a 1/8 di potenza e
impostiamo sulla fotocamera il tempo di 1 secondo, la
falena rimarrà impressa 5 volte sulla stessa foto
durante la sua traiettoria di volo.
Ogni fotocamera ha un
preciso tempo di sincronizzazione per il flash, dunque
questa è una caratteristica specifica dei corpi macchina
e non dei flash; il tempo di sincronizzazione è il tempo
più veloce che è possibile impostare sulla fotocamera
quando si utilizza il flash. Un flash produce lampi
anche molto veloci e questi lampi devono essere
sincronizzati con la tendina dell'otturatore, che però
ha una velocità più lenta rispetto ai lampi prodotti dal
flash; l'otturatore è formato da due tendine che,
superato un certo tempo di esposizione, si muovono
insieme lasciando quindi passare la luce attraverso una
fessura molto stretta di forma rettangolare che si posta
da un lato all'altro del sensore, quindi per fare in
modo da poter lasciare scoperto tutto il sensore nello
stesso istante è necessario impostare un tempo di
esposizione sufficientemente lento. Normalmente il tempo
di sincronizzazione delle fotocamere è di 1/250 di
secondo (in alcuni modelli è di 1/180 sec): se si
imposta un tempo più rapido, per esempio 1/500 di
secondo sulla fotocamera il flash riuscirà a illuminare
solo una fessura molto sottile, e quindi sulla foto
apparirà una porzione nera cioè non illuminata, questa
porzione sarà tanto più grande quanto più veloce è il
tempo impostato sulla fotocamera perchè la seconda
tendina dell'otturatore comincia a chiudersi prima che
l'altra abbia terminato la sua corsa quindi durante lo
scatto la luce del flash trova ad ostacolarla la seconda
tendina che era già partita per chiudere l'esposizione
creando quindi la porzione nera. Il tempo di
sincronizzazione è quindi il tempo più breve che si può
impostare in una determinata fotocamera in cui
l'otturatore lascia completamente scoperto tutto il
sensore.
Nelle foto notturne un
così ridotto tempo di sincronizzazione non rappresenta
solitamente un problema, perché nel buio più totale ciò
che congelerà il movimento di un animale sarà la durata
del lampo del flash e non il tempo impostato sulla
fotocamera. Generalmente quando è collegato un flash
esterno o quando si attiva il flash integrato, se
presente, la fotocamera automaticamente non permette di
impostare tempi più veloci del tempo di sincronizzazione
della fotocamera; quindi anche se si imposta un tempo di
1/500 sul display, in realtà la macchina scatterà con il
suo tempo di sincronizzazione cioè per es 1/250 di
secondo.
Come si fa però a
scattare foto usando il flash durante il giorno magari a
soggetti in volo se il tempo di sincronizzazione è
generalmente così basso (1/250 o 1/180)? In questi casi
si usa la modalità HSS (High Speed Syncro) cioè la
sincronizzazione ad alta velocità: con questa
impostazione il flash non fa altro che emettere tutta
una serie di lampi di brevissima durata (e quindi che
producono meno luce) in modo tale che tutto il sensore
venga colpito man mano che le tendine si spostano e
così la luce sarà la stessa in tutto il sensore; usando
questo "trucco" si riescono ad usare tempi molto veloci
nella fotocamera per esempio 1/1000 senza che si creino
fasce buie ma il limite di questa funzione è la potenza
della luce, il flash infatti per coprire tutto il
sensore emette una serie di brevissimi lampi che dunque
non possono avere durata sufficiente per sviluppare
molta luce.
Sia nei flash integrati
alle fotocamere che nei flash interni è possibile
impostare il funzionamento così detto "in seconda
tendina" (Rear Sync): in questo caso la sincronizzazione
del lampo prodotto dal flash avviene con la chiusura
della seconda tendina dell'otturatore della fotocamera e
non con la prima come avviene normalmente; il flash
sulla seconda tendina dunque viene attivato al termine
del momento di scatto, mentre quello sulla prima tendina
viene attivato all'inizio dello scatto, non appena si
preme il pulsante di scatto; a cosa serve lo scatto in
seconda tendina? Se abbiamo un soggetto in movimento,
per esempio un gufo che vola al tramonto (dunque non in
piena luce ne' in pieno buio), dal lato destro verso il
lato sinistro dell'inquadratura, usando un tempo di
scatto lento il soggetto in movimento lascerà una
striscia e non verrà impresso nitidamente sul sensore;
un lampo di flash servirà per imprimere in maniera
nitida il soggetto in movimento nel sensore; se il lampo
del flash è in prima tendina avremo dunque il soggetto
nitido subito sulla destra della foto e dunque una
strisciata lasciata dal gufo in volo che va verso
sinistra; con il flash in seconda tendina invece avremo,
andando da destra verso sinistra nella foto, prima una
strisciata lasciata dal gufo in volo e poi il soggetto
nitido congelato dal lampo del flash che è appunto
scattato alla fine del tempo di esposizione.
In alcune applicazioni
dei flash, per esempio nel fototrappolaggio, lo standby
e il suo modo di funzionamento, è particolarmente
importante. I flash di fascia bassa non hanno uno
standby mentre nei flash più completi è solitamente
presente la funzione Standby; in genere questa funzione
non è molto usata in fotografia naturalistica ma può
essere particolarmente importante nel fototrappolaggio
per aumentare la durata delle batterie dei flash.
Anche questa è una
funzione non sempre presente, la si trova tipicamente
nei flash di fascia alta; consiste in una particolare
porta che consente di collegare al flash appositi
accessori chiamati Booster per l'alimentazione esterna.
I Booster non solo forniscono energia supplementare
rispetto alle pile interne del flash ma spesso, se di
buona qualità, velocizzano il tempo di riciclo del
flash.
Anche questa è una
funzione non sempre presente in tutti i flash, ma si
ritrova solo nei modelli di fascia alta o media. I
comandi wireless consentono di far scattare più flash
contemporaneamente senza utilizzare cavi. Nei flash più
vecchi per ottenere questo si usava una così detta
servocellula integrata: si tratta di un sensore che
quando percepisce un lampo emesso da un altro flash
invia immediatamente un comando di scatto al flash cui è
collegata. I flash più moderni invece hanno sistemi
wireless più avanzati, generalmente si tratta di segnali
IR o radio; dunque in un flash dotato di sistema
wireless si può impostare il funzionamento come Master
(cioè come flash che comanda gli altri) o come Slave
(cioè come flash che riceve un comando per scattare da
un flash Master). In generale i sistemi flash con
comando wireless via radio sono migliori di quelli all'InfraRosso
(IR); questi ultimi infatti sono più sensibili alla luce
diurna (con luce diurna forte possono non scattare) e
devono essere perfettamente allineati e a breve distanza
senza ostacoli intermedi altrimenti l'impulso IR non
arriva da un flash all'altro.
Solitamente i flash si
fissano sulla slitta a caldo delle fotocamere, che
riesce a trasmettere le informazioni per il
funzionamento del TTL. I modelli più completi di flash
possono avere anche un altro tipo di collegamento,
presente sottoforma di jack, chiamato PC-Sync, che serve
a collegare il flash alla fotocamera via cavo ma senza
la possibilità di usare l'automatismo TTL.
Per creare una luce più
diffusa e coprire un angolo di campo ancora maggiore
rispetto a quello impostabile attraverso lo zoom, molti
flash hanno una lente estraibile e ripiegabile davanti
al flash che consente di diffondere maggiormente la
luce; molti modelli possono avere anche un piccolo
riflettore bianco estraibile che viene utilizzato quando
si lavora con la luce riflessa sulle pareti o sul
soffitto ma questo impiego solitamente non è utilizzato
in fotografia naturalistica.
Caratteristica presente
in quasi tutte le fotocamere (compatte, Bridge,
Mirrorless e Reflex) eccetto che nei corpi macchina più
professionali. Solitamente il flash integrato della
fotocamera raggiunge numeri guida piuttosto bassi, nelle
reflex circa 12, nelle compattine molto meno. Le varie
impostazioni del flash integrato sono modificabili dal
menù della fotocamera ma non è possibile ne' impostare
manualmente la potenza del flash integrato ne' avere una
funzione strobo.
Sono i flash esterni
tipicamente usati dai fotografi che si collegano sulla
slitta a caldo delle fotocamere. Possono essere di
diverse dimensioni, quelli piccoli con numeri guida
intorno ai 20 e quelli più grossi che possono arrivare a
numeri guida 58-60. Si possono collocare su diverse
fasce di prezzo, sia in funzione delle dimensioni (i
piccoli costano meno) sia, soprattutto, in funzione
delle prestazioni; gli ultimi modelli delle grandi
marche fotografiche costano dalle 400 alle 600 euro.
Flash a slitta
montato sulla fotocamera sulla slitta a
caldo (Hot-Shoe)
I flash per
macrofotografia sono dei particolari modelli di flash,
che si collegano solitamente tramite un cavo TTL alla
slitta a caldo della fotocamera ma si montano
sull'obiettivo; ne esistono di due principali categorie
ma anche versioni ibride:
-Flash anulari: si
tratta di un flash a forma di anello cavo che si fissa
sull'obiettivo circondando dunque tutta la lente
frontale.
-Flash gemelli: si
tratta di due o tre piccoli flash (posizionati
solitamente due ai lati e uno sopra) posizionati su un
anello che si fissa sull'obiettivo.
Questi flash sono
particolarmente utili perché consentono di illuminare
correttamente e da ogni lato i soggetti, purché essi
siano piuttosto vicini all'obiettivo, per questo vengono
usati esclusivamente per la fotografia macro.
Si tratta di Flash
protetti da una custodia rigida o costruiti in modo tale
da poter essere immersi e resistere anche a pressioni
elevate dunque con la capacità di raggiungere notevoli
profondità. Oltre ai modelli tipici usati per le reflex
che sono molto costosi, con la diffusione di fotocamere
compatte subacquee o di appositi scafandri per le
fotocamere compatte, ne sono stati commercializzati
anche modelli più piccoli ed economici. Questi flash si
collegano alla fotocamera attraverso dei particolari
sistemi a fibra ottica oppure funzionano tramite
servocellula che li fa scattare quando scatta il flash
integrato della fotocamera. Solitamente questi flash
sono fissati su dei bracci snodati posizionati
lateralmente alla fotocamera.
Sono flash
professionali, generalmente alimentati dalla corrente
elettrica ma ne esistono anche versioni a batteria al
litio integrata; sono pesanti e ingombranti e non si
collegano sulla slitta a caldo delle fotocamere ma solo
tramite sistemi wireless (per esempio tramite trigger
radio). Viste le loro dimensioni questi flash sono in
grado di sprigionare potenze notevolmente superiori
rispetto ai classici flash a slitta e hanno tempi di
ricarica molto più veloci. Idealmente le versioni di
flash da studio a batteria integrata potrebbero essere
molto utili in alcuni tipi di fotografia naturalistica
perchè possono permettere di illuminare anche a
lunghissime distanze sia di giorno che di notte e con
tempi di ricarica talmente veloci da poter scattare
tranquillamente a raffica. Ovviamente i costi di questi
flash sono anche'essi notevolmente superiori rispetto
anche ai modelli di fascia alta dei flash a slitta
classici e inoltre il loro peso e ingombro ne limita
l'uso in ambito naturalistico.
Sono numerosissimi gli
accessori da poter abbinare ai flash e alcuni di essi
sono molto utili nella fotografia naturalistica; grazie
agli accessori è possibile migliorare l'uso e le
performance dei propri flash adattandoli alle varie
situazioni d'uso.
Si tratta di una Lente
di Fresnel che restringe il fascio luminoso del flash
concentrandolo maggiormente così da raddoppiare o anche
triplicare la portata in distanza di un flash; viene
utilizzata sui flash in abbinamento ai
super-teleobiettivi; infatti come si è detto normalmente
lo zoom integrato dei flash più evoluti arriva a coprire
fino ai 105 o al massimo 200 mm ma quando si usa per
esempio un 600 mm si ha bisogno di un fascio di luce
ancora più stretto e che arrivi più lontano, per questo
si usa la lente di Fresnel; essa viene posizionata
davanti alla lampada del flash attraverso due staffe
laterali di plastica e un attacco in velcro oppure può
essere montata su all'estremità di un tubo che viene
fissato alla lampada del flash all'altra estremità.
All'inverso della lente
di Fresnel i diffusori servono ad ampliare
ulteriormente l'angolo campo dell'illuminazione di un
flash e, in alcuni casi, anche a rendere la luce più
soffusa. Ne esistono tantissimi modelli, da quelli
piccoli che sembrano una sorta di "tappo" per il flash a
quelli enormi con dimensioni anche di 50x50 cm o oltre,
ma esistono anche diffusori a ombrello o anulari. Sono
usati principalmente con obiettivi grandangolari per
foto ambientate agli animali o con obiettivi macro.
Ovviamente per una maggiore facilità di trasporto è bene
scegliere modelli piccoli o comunque ripiegabili;
possono essere una alternativa ai flash specifici per la
macro.
Sono utilissimi quando
si usa un solo flash ma si vuole comunque ricreare una
luce equilibrata, schiarendo le ombre e riducendo così i
contrasti. I pannelli riflettenti sono leggeri da
trasportare ma spesso ingombranti, sono economici
rispetto all’uso di più flash quindi possono avere dei
vantaggi e degli svantaggi che vanno valutati situazione
per situazione. Inoltre essi possono essere usati anche
solo per gestire meglio la luce naturale, per esempio
per schiarire le ombre su un soggetto illuminato
lateralmente dal sole. A causa però della loro debole
riflessione essi vanno usati vicino al soggetto dunque
in molte situazioni della fotografia naturalistica non
sono utilizzabili e l’applicazione più tipica è nella
fotografia macro. Solitamente sono costituiti da
materiale riflettente argentato ma possono essere anche
di tipo dorato, in questo modo oltre che riflettere la
luce ne modificano anche la temperatura colore,
producendo una luce riflessa calda. Possono essere
facilmente costruiti in casa usando i coperchi delle
pizze o la carta stagnola anche se i pannelli
acquistabili in commercio sono più vantaggiosi in quanto
pieghevoli e facilmente trasportabili oltre che dotati
di varie colorazioni (per es argento e oro) per dare
diverse tonalità di luce alle foto (per es: luce più
calda o più fredda).
I filtri che si usano
per i flash hanno funzioni diverse dai filtri usati per
gli obiettivi; nei flash l'uso dei filtri serve a
"colorare" la luce; i più classici sono chiamati Filtri
a gelatina, ne esistono di diversi colori e permettono
di dare una tonalità più calda o più fredda alla luce
del flash che solitamente è bianca.
Questo argomento, anche
se ovvio, è di estrema importanza. Molti fotografi
preferiscono usare le normali pile alcaline non
ricaricabili e questa è una scelta corretta se si usa un
solo flash e se lo si usa saltuariamente. Quando si
usano più flash, in set multiflash e periodicamente,
l'uso di batterie ricaricabile è altamente
consigliabile. Bisogna però stare molto attenti alla
scelta delle batterie ricaricabili perchè non tutti i
modelli offrono uguali prestazioni; una normale batteria
ricaricabile anche se è di qualità può perdere in media
circa il 20% della sua carica entro le prime 24 ore e
continuano a perdere carica anche se in misura minore
per il resto dei giorni successivi, questo obbliga a
tenere periodicamente o addirittura quotidianamente le
batterie in ricarica; ci sono però alcuni modelli di
batterie ricaricabili di buona capienza che garantiscono
di mantenere il 75% della carica addirittura per diversi
anni e possono avere una capienza di energia notevole,
fino a 2500 mAh!
Nella scelta delle
batterie dunque è da considerare oltre a questa
caratteristica e al contenuto di energia che si misura
in mAh anche il numero di cicli di ricarica: le pile
ricaricabili non sono infatti infinite e dopo un certo
numero di ricariche perdono le loro capacità di
ricarica. Alcune batterie hanno una longevità fino a
1000 o anche 1800 cicli di ricarica, altre ne hanno solo
500. Nei link sotto vi riporto i migliori modelli di
pile ricaricabili testate con ottimi risultati per l'uso
nei flash.
Altrettanto importante è
anche dotarsi di uno o più carica batterie; se usate set
multiflash molto spesso, infatti, può capitare di aver
bisogno di caricare anche 20 o più batterie in una sola
notte per averle pronte per il giorno successivo e
poichè i normali caricabatterie possono alloggiare fino
ad un massimo di 4 stilo saranno necessari 5 carica
batterie per gestire grandi numeri di pile.
Le Eneloop sono tra le
migliori pile che si possano usare per i flash, sono
ricaricabili, hanno un’ampia capacità di energia
consentendo con una sola ricarica fino a 460 scatti del
flash e soprattutto non perdono le loro capacità nei
cicli di ricarica; inoltre quando ricaricate mantengono
fino all’80% della loro carica anche a distanza di un
anno, come avviene per le Alkaline.
La cosa più stupefacente
è che e pile Amazon Basics ricaricabili da 2000 mAh sono
delle Eneloop rimarchiate e rivendute a un prezzo molto
più basso!
Come si è detto
precedentemente i flash di fascia media e alta hanno la
possibilità, attraverso un apposito jack, di collegare
un “Booster”, cioè un sistema di alimentazione esterna
che non solo moltiplica l'autonomia energetica del flash
poichè contiene altre 8 pile, ma in alcuni casi
velocizza anche i tempi di riciclo del flash stesso.
Ovviamente Booster non originali ed economici non fanno
altro che aggiungere solo più energia al flash, ma un
Booster di qualità riesce anche a velocizzare i tempi di
riciclo.
Molto spesso per
ottenere una buona luce non basta un solo flash o
comunque anche un singolo flash fa staccato dal corpo
macchina e posizionato lateralmente o dall'alto per
ottenere un effetto di luce migliore. Come si fa a
connettere più flash per farli scattare tutti insieme in
un set multiflash? esistono diversi sistemi di
collegamento, alcuni via cavo altri wireless, vediamone
le caratteristiche principali.
Questo tipo di
cavo è piuttosto costoso e non arriva mai a
lunghezze oltre i 150-300 cm, si attacca
sulla slitta a caldo della fotocamera e
permette di mantenere il TTL del Flash. Lo
uso principalmente per collegare un solo
flash alla fotocamera allo scopo di
decentrarlo.
Cavi
Pc-Syncro
Sono cavi più
economici e possono arrivare a molti metri
di lunghezza, ma non tutti i flash e non
tutte le fotocamere sono però dotate di
porta PC-Sync; il problema si risolve
facilmente con dei semplici adattatori da
inserire sulla slitta a caldo; il sistema
PC-Sync non permette di mantenere gli
automatismi TTL e simili ma è molto utile
nei set dove la potenza dei flash viene
impostata manualmente.
Alcuni modelli
di flash hanno una servocellula integrata,
ma se non è presente è possibile acquistare
servocellule esterne, queste si pongono tra
il flash e la slitta a caldo della
fotocamera. Come si è già detto la
servocellula è un sensore di luce che
percepisce il lampo di un flash inviando
immediatamente il segnale di scatto al flash
cui è collegata. Solo le servocellule di
buona qualità sono utili, le altre, più
economiche, risentono molto della luce
diurna e anche durante la notte devono
essere posizionate e indirizzate in maniera
millimetrica per funzionare al meglio; il
loro vantaggio è che non consumano energia,
come i cavi.
Si sono
diffusi molto negli ultimi anni e ne
esistono diversi modelli economici ma molto
validi; sono i sistemi migliori perchè non
risentono di luce solare, distanza o
ostacoli; l'unica pecca è che hanno bisogno
di energia quindi non sono particolarmente
adatti per set fotografici che devono
rimanere sul campo per molti giorni. I
modelli più diffusi, consentono di essere
usati sia come trigger per i flash sia come
telecomandi remoti per la fotocamera anche
contemporaneamente, cambiando i canali di
trasmissione per le due diverse funzioni.
Quando si vuole separare
il flash dalla fotocamera per ottenere una migliore
illuminazione o quando si usano dei set multiflash è
necessario avere dei supporti appositi su cui fissare i
flash per illuminare al meglio la scena. Tra i supporti
più utilizzati vi sono:
-Bracci flessibili o snodati
Sono particolarmente
adatti per fissare e puntare i flash sugli alberi per
esempio nelle vicinanze di un posatoio o di un nido.
Sono costosi e pesanti ma svolgono egregiamente il loro
lavoro oltre che essere difficilmente sostituibili da
altri sistemi.
Braccio
snodato (a sinistra) e flessibile (a destra)
-Treppiedi, minitreppiedi e treppiedi flessibili
I treppiedi leggeri o i
minitreppiedi sono i sistemi che uso più spesso per il
posizionamento di flash in situazioni comode; i
treppiedi a braccia flessibili invece svolgono una
funzione simile ai bracci flessibili citati in
precedenza ma con molti più limiti.
Treppiedi a
braccia flessibili
-Telai
e bracci flessibili multipli
Sono adatti a
posizionare uno o più flash direttamente sulla
fotocamera o sull'obiettivo; sono adatti a situazioni in
cui si scatta a distanza ravvicinata per esempio con un
obiettivo macro o con un grandangolo. Generalmente non
sono adatti a supportare flash di grosse dimensioni.
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