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Manuale di fotografia agli animali: avvicinare gli animali 1) Fotografia vagante Urbana

Urban Nature Photography

 

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La ricerca del soggetto più facile

In Italia le distanze di fuga della fauna sono sempre piuttosto elevate, ma non è ovunque così. È risaputo infatti che all’estero, sia già in Europa che in altri continenti molti animali sono ben più confidenti e si lasciano avvicinare con più facilità. Questo può essere dovuto a diversi fattori, e sicuramente uno di questi è la lunga persecuzione che la fauna ha ricevuto nel nostro territorio nei secoli passati e anche oggi.

Anche in Italia però è possibile scovare delle situazioni dove la stessa specie che generalmente mantiene distanze di fuga elevate, è invece più confidente. I motivi possono essere diversi, tra cui:

1) Migratori: alcune specie nate e cresciute in territori non antropizzati e mai perseguitate dall’uomo mantengono una confidenza maggiore; in Italia per esempio il Pivere tortolino che passa verso fine agosto fermandosi sulle cime più alte delle nostre montagne presenta una confidenza eccezionale e si lascia avvicinare anche a pochi metri senza scappare.

2) Abituazione: la fauna dei territori molto antropizzati, all’opposto di quanto detto sopra, può, allo stesso modo, presentare più confidenza nei confronti dell’uomo proprio perché più abituata alla sua presenza.

 

Esempi

Passeriformi urbani

Cervi

Falchi pellegrini

Aquile reali nel parmense

Lupo: nel caso del lupo la situazione è particolare, a parte il fatto che possono trovarsi individui più confidenti di altri,  la scarsa antropizzazione di certi territori ne facilita l’osservazione anche durante il giorno

È incredibile osservare le differenze comportamentali, in termini di distanza di fuga o di allerta, di una stessa specie in due ambienti diversi. Quando si è in giro per boschi è difficile vedere i Merli, per esempio, più che altro li sentiamo, ma sono dei fantasmi tra la vegetazione, pensare di fotografare un merlo durante una sessione di fotografia vagante in un bosco è praticamente impossibile! La situazione si fa completamente diversa quando invece siamo in un parco urbano: in questo ambiente infatti è comunissimo osservare merli che si alimentano a pochi metri dalle persone, basta fermarsi e sedersi in una panchina per poter fotografare con estrema facilità un merlo a pochi metri di distanza. Questo è un classico esempio estendibile a numerosissime specie di Uccelli. Come altro esempio citiamo il Picchio verde, specie molto ricercata dai fotografi ma difficilissimo da fotografare perché difficile da attirare; in natura l’incontro e la possibilità di fotografare il Picchio verde sono situazioni molto rare e casuali, e le distanze di fuga sono generalmente enormi; nei parchi cittadini, dove questa specie vive comunemente, invece, le possibilità di vedere e fotografare a distanze più “umane” il Picchio verde sono molto superiori.

Le tecniche fotografiche da utilizzare sono le stesse menzionate a proposito della fotografia vagante a piedi (fotocamera e teleobiettivo, un buon monopiede e lo smartphone per fare qualche richiamo).

 

 

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