Manuale di fotografia naturalistica
Basi della fotografia
L'ISO nella fotografia
digitale indica la sensibilità luminosa del sensore; dal
punto di vista fisico gli ISO sono ottenuti con una
amplificazione elettronica del segnale di luminosità
dunque a differenza dei tempi o del diaframma essi non
hanno influenza diretta sul mosso, sul congelamento dei
movimenti o sulla profondità di campo, anche se, come
vedremo dopo, in realtà non si può spingere troppo
questo valore. Nella fotografia analogica la sensibilità
luminosa era determinata dalla pellicola (e non dal
sensore come nella fotografia digitale) e veniva
chiamata ASA; per cambiare sensibilità luminosa si
doveva cambiare pellicola, non era possibile, come oggi
sulle fotocamere digitali, cambiare questa sensibilità a
piacimento dai pulsanti del corpo macchina.
Come per i tempi e i
diaframmi anche gli ISO procedono a stop, ogni valore
della scala degli ISO corrisponde al doppio del valore
precedente e così la luminosità generata; la luce
prodotta da 100 iso a parità di tutti gli altri
parametri, è doppia rispetto alla luce prodotta da 50
iso.
Conseguenza principale
alzando troppo gli ISO è il rumore elettronico
che si manifesta sotto forma di puntini, anche colorati,
sulle foto; se eccessivo il rumore peggiora la qualità
delle foto, facendo perdere i dettagli. Sensori grandi,
come per esempio il Full-frame, hanno una "tenuta"
maggiore agli ISO alti perchè hanno fotodiodi di
dimensioni maggiori mentre sensori più piccoli mostrano
meno tenuta agli ISO alti; la tenuta agli ISO dipende
anche dalla densità dei pixel, quindi un sensore
Full-Frame da 12 megapixel avrà una tenuta agli alti ISO
molto maggiore di un sensore anch'esso Full-Frame ma da
50 megapixel.
La "tenuta" agli ISO
alti dipende da ogni singolo modello di fotocamera, per
esempio le vecchie reflex di 10 anni fa, solitamente
aps-c, iniziavano a mostrare disturbo già a 800 iso,
mentre le full-frame di 10 anni fa reggevano bene anche
i 3200 iso e le Full-Frame attuali reggono altrettanto
bene i 6400 iso fino anche ai 12.800 iso.
Il rumore dovuto agli
ISO non è fisso, dipende da tanti fattori, tra cui
soprattutto le zone d'ombra (le parti più scure di una
foto) dove il rumore a parità di iso è maggiore. Per
questo motivo si usa l' Esposizione a destra.
Effetto degli
iso su una foto; in base alle capacità e
tecnologia del sensore quando gli iso
vengono alzati oltre certi limiti si forma
una grana, detta “disturbo” che fa perdere
il dettaglio alla foto.
Effetto di iso
troppo alti (6400) in condizione di scarsa
luce su un sensore APS-C del 2010 (Canon 7D)
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La Gamma Dinamica
(o Latitudine di Posa) dipende anch'essa dagli
ISO: diminuisce infatti man mano che si alzano gli ISO;
dunque sulla stessa fotocamera si avrà una maggiore
Gamma Dinamica a ISO bassi. Per dirla breve: in una
foto scattata in Raw a iso bassi, per esempio 100, sarà
possibile recuperare più facilmente le zone scure
(ombre) o le zone troppo chiare (luci) senza rovinare
eccessivamente il file, mentre questa operazione
risulterà man mano meno efficiente in foto con ISO più
alti, dove modificando gli stessi parametri si
otterranno file molto rovinati rispetto agli ISO più
bassi.
Esistono diverse
tipologie di rumore elettronico provocato dagli ISO, le
due principali sono:
Rumore di Luminanza:
visivamente appare come
la grana della pellicola ed è dovuto alla variazione di
luminosità registrata dai singoli fotodiodi del sensore
anche se essi sono colpiti dalla stessa quantità di
luce. Questa tipologia di rumore è quella più classica
che si manifesta aumentando eccessivamente il valore
ISO; con ISO alti il sensore cerca di aumentare
elettronicamente la luminosità percepita dai fotodiodi
il che provoca l'effetto granuloso che se eccessivo
rovina le foto.
Rumore di Crominanza:
è invece dovuto ad una
errata interpolazione del colore di un pixel o di un
gruppo di pixel. Si manifesta tipicamente quando si
fanno foto usando lunghe e sposizioni, nell'ordine di
secondi o minuti, perchè esso è influenzato dalle
variazioni di temperatura del sensore. Appare come
singoli pixel o gruppi di pixel che hanno un colore
diverso dalla situazione reale.
Un ulteriore fenomeno
che avviene scattando con tempi molto lunghi sono gli
Hot Pixel; questi si manifestano come punti di
colore rosso, blu o verde. Si tratta di fotodiodi
impazziti che non registrano più il reale livello di
luminosità e gli assegnano il suo valore massimo a causa
del surriscaldamento del sensore nelle lunghe
esposizioni.
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Come evitare il rumore
digitale
Sicuramente la regola
base è quella di imparare a conoscere la tenuta ISO
della propria fotocamera, in quanto, come
precedentemente detto, essa varia da un modello
all'altro; in questo modo cercheremo di evitare di
spingerci oltre quei valori ISO ai quali il nostro
sensore non ha buona tenuta operando su altri parametri
come il tempo o il diaframma per avere luce. Se la
situazione è critica e abbiamo già portato ai massimi
livelli gli altri parametri per avere luminosità saremo
costretti ad usare valori ISO elevati, ma anche in
questo caso esiste qualche "trucco" per evitare che alti
ISO rovinino le nostre foto.
a) Esposizione a destra:
Questo trucco consiste
nel sovraesporre leggermente la foto, ma senza
esagerare; il rumore infatti è più evidente come
dicevamo nelle zone più scure, quindi impostare la
fotocamera in modo da sovraesporre leggermente consente
di illuminare maggiormente le zone scure riducendo il
rumore a parità di iso; una foto così sovraesposta
ovviamente andrà corretta successivamente in
PostProduzione. Se si scatta in Av basta usare la
compensazione dell'esposizione a valori superiori allo
zero.
Per ridurre il rumore di
crominanza quando si scatta con tempi lunghi invece è
possibile usare una funzione ormai presente in tutte le
moderne fotocamere digitali, la Riduzione del rumore
per lunghe esposizioni (si trova solitamente nel
menù). Con questa funzione la fotocamera subito dopo lo
scatto a lunga esposizione esegue un altro scatto "nero"
(chiamato "Dark frame") tenendo l'otturatore
completamente chiuso, per un tempo uguale al tempo
utilizzato per lo scatto reale; in questo modo il
software della fotocamera può individuare le alterazioni
cromatiche sul fotogramma completamente nero per poi
sottrarle allo scatto originale, generando una foto più
pulita, con l'unica pecca che ogni scatto durerà il
doppio del tempo.
b) Luce artificiale:
Avere della luce in più
al momento dello scatto anche per soggetti distanti è un
grande aiuto poichè consente di evitare di spingere
eccessivamente gli ISO. I flash sono gli strumenti più
adatti soprattutto per le lunghe distanze ma ultimamente
anche le tecnologie LED stanno portando ottimi
risultati. I Flash sono più adatti nel caso di foto
notturne ad animali particolarmente veloci oppure per
coprire lunghe distanze; i LED sono più adatti per i
video o in condizioni in cui non si debba illuminare a
distanze eccessive. Si consideri che un flash di
adeguata potenza può produrre una luce sufficiente ad
illuminare un animale anche a 100 metri di distanza
(soprattutto se dotato di un "amplificatore" aggiuntivo
chiamato Lente di Fresnel o Better Beamer). Di questi
accessori per illuminazione artificiale si parlerà
successivamente in questo manuale.
c) Non croppare
Ritagliare le foto è uno
dei modi mettono più in evidenza il rumore digitale,
dunque il crop sarebbe da evitare quando si scatta con
iso troppo elevati rispetto alle capacità della
fotocamera. Al contrario, invece, il resize per ridurre
la dimensione di una foto aiuta a nascondere il rumore:
se ad esempio il soggetto occupa buona parte del
fotogramma e avete scattato a iso troppo alti con una
fotocamera da 24 Mpx, ricomprimere la foto a 10-12 Mpx
aiuterà a nascondere il rumore digitale rendendolo meno
visibile.
d) Pulizia del rumore in PostProduzione
Ogni software per lo
sviluppo di foto possiede una funzione di riduzione
rumore più o meno avanzata; esistono inoltre softwares
esterni autonomi o sotto forma di plug-ins specializzati
per questo compito. Le funzioni software di riduzione
rumore fanno un ottimo lavoro permettendo di recuperare
foto altrimenti poco utilizzabili a causa degli ISO
eccessivamente alti ma ovviamente non possono fare
miracoli.
Un buon trucco nelle
procedure di riduzione del rumore via software consiste
in quella che è chiamata "Riduzione del rumore
selettiva": poiché i softwares di riduzione rumore nel
processo di eliminazione del rumore eliminano e
appiattiscono anche i dettagli e poiché spesso il rumore
appare maggiormente nelle aree a colore uniforme
(solitamente lo sfondo) mentre si nota molto meno su
aree ricche di dettagli come il pelame di un Mammifero o
il piumaggio di un Uccello, è possibile attraverso vari
metodi (uso dei livelli oppure selezionando manualmente
le aree oppure usando appositi pennelli) applicare
diversi livelli di riduzione rumore per lo sfondo e per
il soggetto, usando una riduzione rumore più spinta
nelle aree uniformi dello sfondo e una riduzione rumore
più soft nelle aree ricche di dettaglio.
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