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Manuale di fotografia naturalistica

Basi della fotografia

 

 

Direzione della luce

Anche la direzione della luce influenza molto la qualità della foto finale, sopratutto a causa delle ombre che essa può creare e del conseguente contrasto.

Partiamo dal descrivere i principali casi:

 

1) Illuminazione frontale

Questa è la direzione della luce più comunemente usata, può originare foto piacevoli in ogni tipologia di fotografia. In luce naturale la si ottiene posizionandosi con il sole alle spalle, in modo tale che esso illumini frontalmente il soggetto. Ma non sempre è il tipo di luce preferita perchè elimina le ombre e può nascondere i dettagli. 

2) Illuminazione laterale o radente

L'illuminazione laterale può essere molto variabile in base all'angolo di provenienza. Generalmente, per esempio quando si posizionano i flash, si usano angoli di 45 gradi, ma l'illuminazione laterale si può ottenere anche con un posizionamento a 90 gradi.  L'illuminazione laterale è molto utile quando si vuole dare tridimensionalità al soggetto perchè essa crea delle ombre che evidenziano le discontinuità delle superfici fotografate. In base all'angolo di incidenza della luce laterale aumenta o diminuisce l'incidenza delle ombre; ad esempio con angolo di 90 gradi si creano ombre molto profonde che conferiscono drammaticità allo scatto; man mano che si riduce l'angolo di incidenza della luce laterale si riduce anche l'estensione delle ombre.

3) Illuminazione dall'alto

La luce dall'alto provoca ombre simili all'illuminazione laterale quindi crea delle ombre che aumentano i contrasti; in fotografia naturalistica e luce naturale di solito questo tipo di luce provocata dal sole alto durante le ore centrali della giornata non è molto gradita e per questo viene definita anche luce "dura" se è la sola fonte luminosa utilizzata. In queste situazioni l'unico modo per sfruttare la luce dall'alto è quello di "ammorbidirla" con luce artificiale o riflessa (pannelli riflettenti, pannelli diffusori, flash etc.) con direzione frontale e/o laterale. Ad esempio nella fotografia di animali a distanza si usa un flash di elevata potenza possibilmente dotato di lente di Fresnel (o Better Beamer) per incrementarne la portata che illumina il soggetto frontalmente sommandosi alla luce dall'alto permettendo così di ammorbidire le ombre e i contrasti altrimenti troppo accentuati e poco piacevoli.

4) Illuminazione dal basso

Quando la luce colpisce il soggetto dal basso, le ombre sono rivolte verso l'alto; quindi le parti sporgenti risultano chiare nella parte bassa e in ombra nella parte alta. In natura non si verifica quasi mai questo tipo di illuminazione.

5) Illuminazione da dietro o controluce (Back-light)

Questa direzione della luce viene usata in alcuni tipi particolari di foto per esempio i controluce o le sagome (silhouette). Se mescolata anche ad illuminazione frontale crea un altro tipo di effetto particolarmente piacevole in quanto evidenzia tutto il contorno del soggetto se esso non è liscio (per esempio peli nei Mammiferi o penne negli uccelli) creando un sorta di aura luminosa tutto intorno.

In natura e con luce naturale si usa soprattutto l'illuminazione frontale, ponendosi sempre con il sole alle spalle; più raramente si sfrutta l'illuminazione da dietro e quella laterale. Risulta però importante conoscere queste tipologie di luce in funzione della direzione soprattutto quando si usano dei flash o altri sistemi di illuminazione artificiale, usati da soli o in abbinamento alla luce naturale.

 

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Durezza della luce

Come si è già detto la luce si può distinguere anche in luce dura e luce morbida: la luce dura crea ombre ben definite e forti contrasti, la luce morbida invece avvolge il soggetto degradando dolcemente da zona a zona. Queste tipologie di illuminazione possono verificarsi anche in natura in funzione delle stagioni (diversa angolazione della luce solare), della posizione del sole durante il giorno e della presenza di nuvole.

La maggiore durezza o morbidezza di una illuminazione dipende da diversi fattori per esempio:

-Distanza della fonte luminosa: maggiore è questa distanza e maggiore sarà la durezza della luce

-Dimensione della fonte luminosa rispetto al soggetto: una fonte luminosa molto grande crea un'illuminazione morbida e poco contrastata.

Per esempio la fonte di luce naturale più importante, il nostro sole, è molto lontano dalla terra quindi quando è a picco nelle ore più centrali della giornata esso crea una luce molto contrastata e dura; essendo molto lontano dunque esso si comporta come una fonte luminosa di piccola dimensione e questo accentua ulteriormente la durezza della sua luce e i contrasti; se il cielo si annuvola invece, le nuvole funzioneranno come un diffusore, diffondendo la luce del sole e creando un enorme fonte luminosa, che di conseguenza ammorbidisce le ombre rendendo la luce più dolce e riducendo i contrasti.

 

Una fonte luminosa di piccola dimensione accentua la durezza della luce a differenza di una fonte di luce di grandi dimensioni rispetto al soggetto.

 

 

Esempio di foto con luce dura: il sole alto delle ore centrali della giornata accentua i contrasti, le ombre sono molto presenti e ben evidenti

 

Esempio di luce morbida: in questo caso il cielo nuvoloso ha funzionato come un diffusore creando una luce più morbida e diffusa

 

 

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Tipologie di luce naturale durante il giorno

Durante una giornata si possono avere diverse tipologie di luce naturale, ecco le principali:

1) Alba e tramonto: la luce è radente a causa del sole basso e non troppo forte; è ricca di colori caldi abbinati all'azzurro del cielo, le ombre sono lunghe. In genere la luce dell'alba è migliore perchè più nitida, al tramonto può accumularsi più umidità durante il giorno rendendo la luce meno nitida.

 

 

 

2) Mattina e pomeriggio: se la giornata è serena la luce può essere molto forte e quindi dura, soprattutto nelle ore centrali della giornata e soprattutto nella stagione estiva quando il sole si trova più perpendicolare alla terra. Dopo l'alba, al mattino, la luce è rosa, mentre nel primo pomeriggio è gialla.

 

 

3) Sera: il sole è ormai tramontato, la luce inizia a indebolirsi ma poco dopo il tramonto è ancora sufficiente a scattare; i colori dominanti sono ancora quelli caldi determinati dagli ultimi raggi di sole all'orizzonte e l'azzurro del cielo che si scurisce sempre di più. Non essendoci più una luce diretta le ombre si sono affievolite e la luce generale è morbida.

 

 

4) Cielo velato: produce una luce diffusa, le ombre non sono nette e il contrasto non è eccessivo. La velatura nuvolosa leggera fa passare ancora molta luce solare, ammorbidendola come un enorme pannello diffusore. Proprio perchè i contrasti si riducono le foto possono venire piatte.

 

5) Cielo coperto: la luce è diffusa come nel cielo velato, le ombre sono praticamente assenti ma l'intensità della luce è minore a causa dello strato di nuvole che si frappone tra la luce solare e il suolo. Spesso si è costretti a scattare con iso più elevati.

 

 

6) Nuvole sparse: questo genere di situazione crea una illuminazione spesso ottima per l'equilibrio di colori che si genera; quando le nuvole passano davanti al sole facendo filtrare i raggi solari si possono creare situazioni di luce molto particolari e piacevoli ma allo stesso tempo in alcune situazioni si possono avere situazioni critiche con zone totalmente in ombra e zone troppo illuminate che creano dei pattern "a macchia di leopardo" molto difficili da gestire e in questi casi, eccetto per la foto di paesaggio, è utile l’uso del flash.

  

Dunque non rinunciate a uscire a scattare in natura anche con il cielo nuvolo anzi ricercate questa situazione, la luce diffusa creata dal cielo nuvoloso può essere molto utile e piacevole in molte situazioni, per esempio nella fotografia macro a fioriture e insetti.

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