Spesso si dice che
scattare una fotografia corrisponde a "disegnare con la
luce"; questo perchè la luce è una componente
fondamentale in una foto, e come abbiamo già visto e
continueremo a vedere per gran parte di questo manuale,
lo scatto di una foto dipende sempre dalla luce e così
anche molte delle impostazioni fondamentali della
fotocamera prima dello scatto sono finalizzate a
gestire, appunto, la luce.
La luce è una radiazione
elettromagnetica che si propaga attraverso delle onde
(come succede per il suono, per es.); queste onde si
differenziano per la loro lunghezza cioè la distanza tra
una cresta dell'onda e l'altra; la luce del sole o
quella emanata dal flash appartengono alla luce
visibile, poi esistono altre tipologie di luce (che
hanno differenti frequenze d'onda) che sono invisibili
all'occhio umano come per esempio l'infrarosso o
l'ultravioletto.
Quando la luce colpisce un
oggetto alcune onde di una determinata lunghezza d'onda
vengono assorbite dall'oggetto e altre vengono riflesse,
in base alla microstruttura della superficie
dell'oggetto stesso; se vediamo un oggetto di colore
azzurro è perchè le microstrutture di cui è composta la
superficie di quell'oggetto assorbe tutte le lunghezze
d'onda della luce tranne quella corrispondente al colore
azzurro; se un oggetto riflette tutte le lunghezze
d'onda apparirà bianco mentre se le assorbe tutte
apparirà nero.
I colori che
vediamo nello spettro visibile e le loro
relative lunghezze d’onda misurate in
Nanometri (Nm)
In fotografia
naturalistica si lavora principalmente con la luce
naturale; le luci artificiali come pannelli led o flash
sono "volute", cioè sono usate dal fotografo in caso di
bisogno; in altri stili fotografici invece spesso ci si
trova a scattare in presenza di luce artificiale
ambientale e non voluta, per esempio nella fotografia di
strada, nella ritrattistica, nella fotografia per
matrimoni etc. dove capita spesso di scattare in
presenza di lampade, lampioni o alte tipologie di
illuminazione artificiale che si trovano già
nell'ambiente.
L'uso di strumenti per
illuminazione artificiale della scena come flash e
pannelli led è a volte fondamentale nella fotografia
naturalistica perchè consentono di scattare anche in
situazioni di assenza di luce per esempio nella
fotografia notturna o nella fotografia in grotta. Il
segreto nell'uso della luce artificiale è quello di
saperla mescolare alla luce naturale o di renderla
simile ad una luce naturale.
L'intensità della luce
ambiente, naturale o artificiale che sia, è un parametro
fondamentale da valutare ai fini di una corretta
esposizione delle foto. Per misurare la luce ambiente si
usa uno strumento detto esposimetro, dotato di sensore
fotosensibile; quando l'elettronica non era ancora
diffusa, si usava un esposimetro esterno manuale che
indicava i valori di luce nel punto in cui era puntato
attraverso una lancetta o, nei più moderni, attraverso
un pannello LCD; in base ai valori indicati
dall'esposimetro esterno il fotografo decideva i
parametri da impostare sulla fotocamera per avere una
foto esposta correttamente. Le fotocamere moderne sono
dotate di un esposimetro interno e algoritmi che
automatizzano tutte le operazioni rendendo facilissimo
scattare sebbene in alcuni casi sarà necessario
modificare le impostazioni decise dalla fotocamera.
L'esposimetro delle moderne fotocamere misura la luce e
calcola automaticamente le impostazioni di scatto ma non
è sempre preciso, può fare degli errori per questo è
importante conoscerne il funzionamento al fine di
evitare errori di esposizione.
L'esposimetro di una
fotocamera digitale può avere diversi metodi di lettura
della luce:
-Spot: la luce viene letta
in un'area ben precisa e ristretta, di solito al centro
del sensore.
-Media: il software della
macchina fa una media dei valori di esposizione in tutta
l'area inquadrata
-Media pesata al centro o
semispot: è una evoluzione della lettura media e
utilizza due sensori che leggono la scena in modo
diverso; il primo utilizza la zona centrale e il secondo
misura tutto il resto; il software poi calcola un valore
di esposizione unendo i dati dei due sensori ma dando
maggiore priorità alla zona centrale
-Multizona o Matrix:
vengono letti diversi punti nell'area inquadrata e il
software fa una media dei risultati; in alcuni casi i
risultati ottenuti sono confrontati con una serie di
scene già memorizzate nel software; è il sistema più
affidabile ed avanzato.
L'esposimetro funziona
nelle modalità automatiche della fotocamera per esempio
nella modalità T o Tv (priorità di tempi) o nella
modalità A o Av (priorità di apertura) o nella modalità
P o completamente automatica; nella modalità manuale M
invece l'esposimetro non entra in azione. Se nelle varie
modalità automatiche non si è soddisfatti del modo in
cui l'esposimetro ha calcolato la luce e impostato i
parametri perchè le foto vengono sovraesposte o
sottoesposte è possibile intervenire correggendo
manualmente i valori attraverso la Compensazione
dell'Esposizione: si tratta di una barra con un cursore
che di default si trova al centro, sullo 0, spostando il
cursore indietro o in avanti si può modificare
l'esposizione della foto, abbassando l'esposizione o
alzandola in base alle proprie esigenze allo scopo di
correggere i valori impostati automaticamente dalla
fotocamera.
La luce è formata da
radiazioni di colore diverso quindi la luce risultante
può avere un colore; questo colore viene misurato dalla
Temperatura di colore; la temperatura di colore si
misura in gradi Kelvin (K) e influenza quello che nella
fotografia viene chiamato Bilanciamento del Bianco (WB
dall'inglese White Balance). Un valore basso di K indica
una luce "calda", cioè con tonalità tendenti al rosso,
mentre un valore alto di K indica luce "fredda" cioè
tendente al colore blu. Ovviamente la temperatura colore
non è collegata con l'intensità della luce. Dunque il
valore dei gradi kelvin indica il colore della luce per
esempio l'arancione corrisponde a circa 2.000 K mentre
l'azzurro corrisponde a circa 12.000 K.
Non tutti i colori della
luce sono però visibili all'occhio umano infatti quando
si passa ai valori al disotto del rosso o al di sopra
del blu si arriva a tipologie di luce come l'infrarosso
(IR) nel primo caso e gli ultravioletti (UV) nel secondo
caso che sono invisibili all'occhio umano.
Nella fotografia pratica
la temperatura colore e il relativo bilanciamento del
bianco sono fondamentali perchè consentono di scegliere
quale sarà la sensazione generale che la fotografia darà
all'osservatore in termini di colore.
Per esempio le foto al
tramonto o all'alba possono avere tipicamente tonalità
"calde" che vanno valorizzate scegliendo il giusto
bilanciamento del bianco, mentre le foto invernali in
giornate molto fredde con ghiaccio o neve avranno
tonalità fredde.
Generalmente non si
mescolano fonti di luce con temperatura molto differente
questo perchè sarebbe poi difficile ottenere una resa
realistica dei colori da parte del sensore.
Temperatura
colore della luce misurata in gradi Kelvin
(K)
AVVISO COOKIE: questo sito utilizza cookies di terze parti per
migliorare la navigazione e consentire il funzionamento delle pagine
e servizi. Proseguendo nella navigazione si acconsente all'utilizzo
dei cookie.
DISCLAIMER:
le tecniche spesso descritte in questo sito potrebbero arrecare
disturbo alla fauna selvatica se usate in modo scorretto; seguire
sempre le apposite linee guida per fotografare in natura senza
disturbare. L'autore e proprietario del sito declina ogni
responsabilità su eventuali disturbi e danni arrecati dai lettori
del sito. Maggiori dettagli sugli aspetti etici e legali della
fotografia naturalistica sono trattati approfonditamente in una
apposita sezione del sito.
Tutti i testi, foto e video presenti
in questo sito sono tutelati dalla Legge sul diritto d'autore (Legge
22 Aprile 1941 n 633 e successive modifiche). Testi, foto e video
non possono essere copiati e utilizzati o manipolati per nessuno
scopo senza autorizzazione
dell'autore.