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Manuale di fotografia naturalistica

Basi della fotografia

 

La pellicola e il sensore 

E' la parte sensibile della fotocamera, la pellicola era usata nella fotografia analogica, dal 2000 in poi è stata sostituita da un sensore digitale che svolge lo stesso ruolo: catturare l'immagine. Maggiori dettagli sui sensori saranno dati successivamente in questo manuale. 

 

Otturatore, specchio, diaframma 

L'otturatore è un dispositivo meccanico o elettronico che controlla il tempo di esposizione alla luce del sensore; facendo un paragone con l'occhio umano, la palpebra più o meno ha la funzione di otturatore mentre l'iride ha la funzione di diaframma.

L'otturatore può essere centrale o a tendina; nel primo caso si tratta di un sistema con lamelle disposte a raggiera (da uno a 5 o più lamelle), nel secondo caso invece l'otturatore è formato da due superfici di metallo che scorrono orizzontalmente o verticalmente per determinare l'apertura e la chiusura dell'otturatore (quindi è presente una prima tendina e una seconda tendina).

L'otturatore aprendosi e chiudendosi può arrivare a produrre tempi di esposizione anche molto brevi nell'ordine di 1/8000 di secondo, o all'opposto può rimanere aperto esponendo il sensore per tempi molto lunghi nell'ordine dei 15 o 30 secondi o molto di più se impostato in "bulb". In questo video in slow-motion è possibile capire meglio il meccanismo di funzionamento dell'otturatore e dello specchio.

Il diaframma regola la quantità di luce che entra attraverso l'obiettivo funzionando come l'iride dell'occhio umano; è formato da un insieme di lamelle a ventaglio che creano un foro più o meno grande in base alla loro posizione. La quantità di luce che entra attraverso il diaframma si misura attraverso un parametro chiamato "f"; i numeri f indicano appunto questa quantità di luce: tanto maggiore è il numero f tanto maggiore è la chiusura del diaframma quindi è minore la luce che entra. I numeri f hanno una progressione geometrica e tipicamente sono: f/1 - f/1,4 - f/2 - f/2,8 - f/4 - f/5,6 - f/8 - f/11 - f/16 - f/22 - f/32 etc. Tra ognuno di questi valori di f passa uno "stop"; il termine "stop" viene usato anche per altri parametri come il tempo e gli iso e lo analizzeremo successivamente.  

 

Diaframma tutto aperto (a sinistra), a metà apertura (al centro) e tutto chiuso (a destra)

 

 

Tanto più si chiude il diaframma e tanto più aumenta un fenomeno detto "diffrazione" : si tratta di un effetto ottico che limita la risoluzione della fotocamera indipendentemente dal numero di megapixel del suo sensore; la diffrazione si verifica a causa della luce che si disperde sempre di più passando a aperture (diaframma in questo caso) sempre più piccole. Chiudere troppo il diaframma dunque aumenta il rischio di diffrazione abbassando la qualità della foto.

Nelle moderne Reflex (SLR) è inoltre presente uno specchio che proietta l'immagine proveniente dall'obiettivo su un vetro smerigliato che rende questa immagine visibile sul mirino (ciò avviene attraverso un pentaprisma o un pentaspecchio, che raddrizza l'immagine riflessa dallo specchio, che altrimenti si vedrebbe capovolta).

Nelle fotocamere moderne compatte, bridge o mirrorless (che appunto significa "senza specchio") è possibile visualizzare nel mirino una immagine non creata dallo specchio come nelle Reflex ma di tipo elettronico. 

In questo video in slowmotion si può capire come funziona l'otturatore e lo specchio di una fotocamera reflex (DSLR)

 

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